Ancora Dumfries: "Raiola uomo dolce. Fin da piccolo avevo un sogno..."
Fonte: Repubblica
"In Olanda, proprio con mia madre, ho aperto una scuola per bambini con necessità speciali, che hanno difficoltà a seguire i programmi. Vogliamo aiutare più persone possibile a realizzarsi, partendo da situazioni difficili. Ci lavorano in venti. In due anni abbiamo seguito settanta studenti. Li facciamo giocare, disegnare, cucinare". Denzel Dumfries si dimostra anche un ragazzo sensibile e, nell'intervista concessa a Repubblica, rivela l'iniziativa nobile e si apre anche su altri argomenti.
Che ricordo ha di Mino Raiola?
"Un uomo dolce. Ci ho messo un po’ a capirlo. Vedendolo frenetico e preso col lavoro, avevo timore a chiamarlo. Un giorno gliel’ho detto e mi ha risposto: ma sei matto? Chiamami quante volte vuoi, anche di notte".
Denzel. Come nasce il suo nome?
"I miei mi hanno chiamato così per Denzel Washington. Ci hanno preso. È il mio attore preferito, sono fan di The Equalizer. Ed è uno degli uomini che più stimo. Non spreca una parola e passa messaggi positivi. È calmo e forte".
È arrivato in un club professionistico a 18 anni dopo diversi rifiuti, fra cui quello del Feyenoord.
"Ho avuto pazienza, lavorando duro. Sapevo qual era il mio sogno, fin da piccolo: la nazionale olandese".
Eppure, nelle giovanili, ha cominciato con la maglia di Aruba.
"Sarò sempre grato al Paese di cui è originario mio padre per quella possibilità. Ma il futuro lo vedevo arancione. Lo scrivevo a matita sui muri della mia cameretta, vicino a schemi di gioco e foto di campioni, fra cui il mio idolo Vincent Kompany. Copiavo sulle pareti frasi che mi davano forza. La mia preferita: un obiettivo senza un piano è solo un desiderio".
Lei con l’italiano a che punto è?
"Sto studiando, ma in inglese mi sento più sicuro. E devo stare attento a non usare mai le parole che mi insegna Barella…".