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Beccalossi: "Lautaro, fuoriclasse e leader. È un trascinatore nel modo di giocare e di trasmettere energia"

di Egle Patanè

C'è anche Evaristo Beccalossi nella lunga intervista a più voci nerazzurre, in edicola oggi sull'inserto settimanale di Gazzetta, Sportweek. "Lautaro è certamente un fuoriclasse ed è anche un leader: nel modo di fare, di giocare, di trasmettere energia ai compagni. È un trascinatore. Se poi per leader intendiamo uno che parla, allora no, non mi pare che l’argentino sia uno che parla tanto. Più che con la bocca, lui parla coi fatti. È un leader silenzioso, e sono quelli più importanti. Non lo vedi mai gesticolare in campo. Io, quelli che lo fanno, non li sopporto: sembrano comandare, ma poi ti accorgi che in realtà non contano nulla" dice l'ex interista.

Sui leader:
"Un punto di riferimento ai miei tempi era Oriali, che correva anche per me. Lele mi piaceva perché non era uno di quelli che ti gridano dietro: 'Corri, torna!', semmai condendo il tutto con un bestemmione. A uno così avrei risposto: attaccati al ca… . O, se proprio fossi stato di luna buona: mandami un taxi". 

Ti sei mai sentito leader?
"Io ero leader per la qualità delle mie giocate e per la considerazione dei compagni nei miei confronti, che prima della partita mi dicevano: 'Mi raccomando, Beck, oggi facci vincere'... Se a Lautaro succede lo stesso, allora sì, è proprio un leader". 


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