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Bianchi: "Atalanta e Napoli in lizza con l'Inter? C'è giustizia. A questo campionato manca una cosa"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Ottavio Bianchi parla di Atalanta-Napoli, in programma domani sera, e pià in generale della lotta scudetto.

Atalanta-Napoli cosa è?
"La partita speciale per me ma pure per il campionato, la dimostrazione delle capacità dei club di crescere fino a diventare protagonisti con una continuità che merita apprezzamento. E poi c’è il lavoro degli allenatori, Gasperini e Conte, che sono stati capaci, in tempi e modi diversi, di arrivare lassù, dove resteranno. C’è giustizia nel pensare che Atalanta e Napoli finiranno per essere concorrenti per il titolo. Loro con l’Inter. E tutto questo non è frutto certo del caso".

Non le chiederemo mai dei singoli.
"A me interessa il gioco, dunque il gruppo, e in Atalanta-Napoli ci sono le idee e le mani di Gasperini e di Conte, a cui va reso onore. I nerazzurri hanno un ciclo che va avanti da poco meno di un decennio; Conte è riuscito a ricostruire dopo gli errori del post-scudetto".

Chi è avvantaggiato?
"Il Napoli, perché ha avuto la settimana completamente vuota per prepararsi, e Conte sa come fare, si sarà già inventato una mossa alternativa per fronteggiare l’assenza di Kvara. Mentre Gasperini ha dovuto sfidare la Juventus, poi avrà la Champions che diventerà una distrazione. Non sono dettagli. Qui siamo al cospetto di tecnici di assolutissimo valore che sapranno regolarsi. Ma chi al martedì o al mercoledì ha altri pensieri, qualcosa paga: guardate il Real, il City, il Bayern, succede pure a loro".

Cosa le manca in questo campionato?
"Gli italiani. Sempre pochi. Mi ripeterò, ma il mio Napoli, quello del primo scudetto, aveva addirittura una decina di napoletani, moltissimi dei quali giovani. Penso a Ferrara e Caffarelli, a Muro e Celestini e a De Napoli che era di Avellino e quindi era campano, a Volpecina, Di Fusco, Bruscolotti che era maturo. Sappiamo che c’erano anche i campioni, li conosciamo, ma lo zoccolo duro era quello. E non potrà più succedere nella vita".


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