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Bibe racconta i fratelli Thuram: "Ecco chi era il più promettente. E per Marcus il meglio deve ancora venire"

di Stefano Bertocchi

Tuttosport intervista Gilles Bibe a pochi giorni da Inter-Juventus di domenica sera. Il coordinatore sportivo dell’Athletique Club Boulogne Billancourt Football ha visto crescere i fratelli Thuram: "Marcus ha sempre il sorriso. Ed è questo che lo caratterizza meglio. È felice di giocare, abbiamo l'impressione che si diverta sempre dentro e fuori dal campo. Gli piace anche dormire molto". Khephren, invece, "è più riservato, del resto questa è l'immagine che dà di lui. Ciò non gli ha impedito di ridere molto quando era giovane". 
 
Quali erano le loro doti migliori da ragazzini?  
"Le prime qualità emerse erano il rispetto, il lavoro e l'umiltà, oltre alle doti atletiche di Marcus, fuori dalla norma per la sua età, e alla già grande maturità tecnica di Khéphren". 
 
Si aspettava che Marcus diventasse un numero 9?  
"Sinceramente non proprio, con noi aveva giocato piuttosto decentrato a destra. Ma aveva già mostrato molta abilità sotto porta". 
 
In Italia si dice sempre che ci siano difese fortissime e che sia una scuola per gli attaccanti: Marcus dove può arrivare? 
"È vero che il calcio italiano è rinomato per la solidità difensiva e il grande rigore dei suoi difensori, ma Marcus è già riuscito a insidiarli più volte dal suo arrivo. Non conosciamo i suoi limiti, il meglio secondo me deve ancora venire. E lo dico pensando in modo completamente obiettivo". 
 
Quanto è stata importante la presenza di un papà come Lilian nella loro crescita? 
"Thuram senior ha avuto una grande influenza sulla loro evoluzione da bambini a uomini. Ha saputo instillare in loro i valori che li rendono quello che sono oggi". 
 
Qual è il suo primo ricordo dei due ragazzi?  
"Marcus è stato il primo ad unirsi a noi all'Acbb all'inizio dell'anno scolastico 2010; arrivò con noi rilassato come lo è oggi. Khéphren invece è approdato nella nostra squadra in avvio di anno scolastico 2013, quando suo fratello era appena tornato al centro sportivo del Sochaux. L'attuale giocatore della Juventus era molto discreto, attento. Ma conosceva già alcuni giocatori dell'Acbb con cui aveva lavorato durante l'esame di ammissione all'Inf (Istituto Nazionale Calcio, ndc)". 
 
Chi era il più promettente da bambino?  
"Erano due profili totalmente diversi, ma direi Khéphren, visto che aveva già una grande padronanza tecnica. Marcus non biasimarmi (ride, ndc)!". 
 
Cosa significa per lei e per il suo club aver formato due giocatori del genere? 
"Già per l'Acbb è un grande orgoglio aver potuto avere Marcus e Khéphren con noi. Abbiamo però contribuito solo in minima parte alla loro crescita fino ai campioni che sono diventati oggi, il merito è tutto loro". 
 
Come finirà Inter-Juve? Potrebbero essere entrambi decisivi per la partita?  
"Penso che prevarrà l'Inter, mi sembra più completa in questo inizio di stagione. Direi 2-1 per i nerazzurri. Ovviamente ci sarà un gol di Marcus, mentre per i bianconeri un assist di Khéphren per Vlahovic". 


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