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Bilic: "Nessuno ha centrocampisti come Brozovic, Modric e Rakitic. Perisic? Ivan ha più di una qualità"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Slaven Bilic, ex ct della Croazia, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport per parlare del momento d'oro della Nazionale balcanica. Lui che è stato anche uno dei protagonisti della cavalcata a Francia 1998 che portò i croati a sfiorare la finalissima.

 Meglio questa o quella Croazia?
"Difficile, sono cambiati i tempi. Noi però nel 1998, a parte Boban e Suker, non giocavamo in grandi squadre. Stavamo a un livello medio: Parma, Everton, Derby County. Non eravamo nemmeno veloci, a parte Jarni: Suker non lo era, Stanic un po’, il centrocampo con Boban, Asanovic o Prosinecki no di sicuro. Però avevamo carattere. I ragazzi del 2018 giocano in club più importanti e sono più completi. Se mostrano la personalità di ieri…".

Ecco, dove può arrivare la Croazia?
"Altro discorso da evitare, fa male. La Croazia però al Mondiale è una delle più forti. Fin qui ho visto solo una squadra completa, la Francia. E aspetto il Belgio".

Parliamo dei suoi ragazzi. Cambierebbe Modric con un centrocampista a sua scelta?
"Mai, come in passato. Ha tecnica da numero 10 e spirito da centrocampista difensivo. Poi è umile. L’ho convocato per la prima volta in Under 21, due anni sotto età. L’ho schierato titolare, ha fatto bene ma abbiamo perso con Israele. A fine partita mi guardava con gli occhi di chi pensava di avermi deluso: ho capito che aveva la testa giusta".

Rakitic. E’ vero che lo ha convinto lei a non giocare per la Svizzera?
"No, convinto no. E’ troppo. Sono andato due volte a Basilea dalla sua famiglia, loro si sono sempre sentiti croati e ho detto un paio di cose che hanno facilitato la decisione".

Mandzukic e Perisic, che conosciamo bene.
"Su Mario si dice sempre che corre e aiuta la squadra, ma la sua qualità è l’intelligenza. Capisce il gioco, vede i passaggi con 2-3 mosse di anticipo. Perisic invece può giocare su due fasce, fa uno contro uno ed è bravo sui palloni alti. Guardate quando arriva un cross, lui sa sempre marcare".

Lei che conosce questo gruppo ci dia una mano a capire. Chi sono i leader?
"Modric, Corluka, Mandzukic e Rakitic. Modric non è uno che urla, ma è un leader calmo. Il leader è quello che prende responsabilità in campo. Però sono tutti amici e noi croati al Mondiale siamo affamati. Nelle qualificazioni meno, ma al Mondiale diamo tutto".

Altri punti di forza?
"Il centrocampo. Brozovic, Modric e Rakitic sono bravi con il pallone e difendono. Non vedo tanti giocatori così. Ci sono i centrocampisti come Coutinho, Özil, Banega, che giocano bene ma non difendono, e quelli come Paulinho o Mascherano, che fanno il contrario. I nostri tre invece si divertono a pressare e recuperare palla, ma possono palleggiare e tenere la palla all’infinito".

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