Boga carica il Sassuolo: "Dobbiamo continuare a lavorare con serietà ed entusiasmo, partendo dall'Inter"
"La posizione ci regala ottime sensazioni. Già lo scorso anno il Sassuolo meritava di più dell’ottavo posto, ma ci era mancato qualcosa. Adesso dobbiamo continuare a lavorare con serietà ed entusiasmo, partendo dalla partita con l’Inter. Il mister ci ripete da tempo che siamo forti, è stato bravo a farci prendere coscienza dei nostri mezzi". Parola di Jeremie Boga, uno dei principali trascinatori del Sassuolo intervistato da La Gazzetta dello Sport a poche ore dalla sfida contro l'Inter.
Con il gol al Verona è iniziata ufficialmente la sua stagione?
"Sì, oltre al gol ho dimostrato di stare meglio fisicamente. La vittoria è stata un segnale importante. Una partita come quella di Verona l’anno scorso l’avremmo persa. Non è possibile giocare sempre bene e si deve vincere anche nelle giornate meno brillanti se vogliamo qualificarci per le coppe. L’allenatore ha detto che il nostro obiettivo è l’Europa e noi lo seguiamo su quella strada".
Lei è stato bloccato dal Covid dal 20 agosto al 5 ottobre.
"Un periodo triste. Ero molto giù, non potevo fare niente anche se solo i primi tre giorni ero stanco e avevo mal di schiena. Un giorno sembrava tutto risolto: ero negativo, ma il secondo tampone fu di nuovo positivo".
Se non avesse avuto il Covid, magari adesso non sarebbe più al Sassuolo. È stato molto vicino al Napoli.
"Il mancato trasferimento non è dipeso dal virus. Ho parlato con il Sassuolo e abbiamo deciso che per la mia crescita sarebbe stato meglio restare un altro anno. Qui si migliora tanto: Locatelli e Berardi sono in Nazionale grazie al Sassuolo. E a me piace giocare in avanti con Berardi e Caputo".
Il Chelsea la fece andare via. Si sarà pentito?
"Chissà... A 12 anni mi trasferii vicino Londra con tutta la famiglia per giocare nel Chelsea. All’inizio non fu semplice, avevo lasciato tutti gli amici a Marsiglia, ma poi mi sono adattato".
Com’è stato il primo periodo a Sassuolo?
"Semplice, mi hanno aiutato tutti. Scelsi il Sassuolo perché De Zerbi mi aveva voluto. Ogni giorno mi ripeteva: “Ma lo sai che sei forte?”. Io un po’ lo sapevo ma non ero mica così convinto".
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