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Boninsegna: "Lo Shakhtar deve capire subito che aria tira. Eriksen titolare? Dimostrerà il suo valore"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Stasera l'Inter si gioca il passaggio agli ottavi contro lo Shakhtar Donetsk. La Gazzetta dello Sport ha intervistato Roberto Boninsegna per provare a capire come si vive dal di dentro una gara così delicata.

Come la vive, un giocatore, l’attesa di un match così?
"Le racconto come la vivevo io: costringendomi a liberare la testa dagli altri pensieri, convincendomi prima della partita come non potesse venir fuori altro risultato che la vittoria. Ma questa Inter è stata brava a costruirsi un vantaggio".

Quale?
"È in un ottimo momento, ha alle spalle gare ben giocate e questo aumenta la convinzione dei giocatori, che hanno dei riferimenti precisi. Per esempio, l’atteggiamento contro lo Shakhtar dovrà essere identico a quello visto in Germania. Mi sembra che Conte abbia trovato una quadratura. Ha dovuto mescolare un po’ le carte ma ora ci siamo, specie in difesa. Forse solo a centrocampo il meccanismo va centrato del tutto. E in quella zona, onestamente, credo che manchi come caratteristiche un giocatore bravo in fase difensiva, quello che sarebbe stato Oriali ai miei tempi".

Che cosa conta di più, in gare come queste?
"Lo Shakhtar deve capire che aria tira, a San Siro. Per questo i primi minuti, in partite simili, sono fondamentali. Non solo per il fatto di riuscire a segnare subito: io parlo di atteggiamento. Gli avversari vanno messi subito sotto, nei contrasti: non è serata da tacco e punta, serve la spada. E a maggior ragione non essendoci il pubblico a supportare i giocatori".

Che idea si è fatto di Eriksen?
"Fa specie vederlo così. Al di là di tutto, si sta dimostrando un grande professionista. E se dovesse partire titolare, dimostrerà il suo valore".

Chi la decide?
"Lautaro o Sanchez. Anche perché se rispondessi Lukaku sarei troppo banale".

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