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Bordin: "Inter uno squadrone ma occhio alle ripartenze. Lo Sheriff giocherà alla morte"

di Redazione FcInterNews
Tuttosport ha intervistato oggi, in vista di Inter-Sheriff, il commissario tecnico della Moldavia ed ex allenatore proprio degli avversari odierni dei nerazzurri, Roberto Bordin. "Arrivato a Tiraspol trovai atleti di qualità e impianti incredibili: il top per un allenatore, mi brillavano gli occhi. Accettai con entusiasmo: vincemmo due campionati, una coppa nazionale e ci qualificammo per l'Europa League, dove conquistammo ben 9 punti nel girone. Eravamo diventati come una famiglia, fu un’esperienza molto positiva - dice - La società è giovane, gli investimenti importanti. Adesso si parla in tutto il mondo di un club fino a qualche tempo fa sconosciuto ai più".

Una delle molle per lo Sheriff è ovviamente l'entusiasmo. "E' una mina vagante, non ha nulla da perdere, se la giocherà alla morte, provando a sfruttare quell’atteggiamento avuto anche a Madrid, dove la squadra ha giocato molto alta, creando quattro-cinque azioni e segnando due gol. Alla fine è stato premiato il coraggio che hanno avuto, poi certo, c’è stato anche un pizzico di fortuna, ma quella devi andartela a cercare. L’Inter è uno squadrone, ma le partite devono essere giocate". Tra i giocatori da tenere d'occhio "Cristiano da Silva, l’uomo assist della squadra che ho proposto anche in Italia, dato che pure in Serie A potrebbe fare la differenza: è forte, veloce, resistente, dal buon piede. Occhio anche a Traore che nell’uno contro uno sa essere pericoloso. L’Inter resta una formazione importante, una macchina da guerra. Ma davanti troverà un avversario che darà più del massimo".
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