Cannavaro: "L'Inter? Ero infortunato e non si sono fidati: probabilmente si sono pentiti..."
Fonte: Corriere della Sera
Oggi Fabio Cannavaro compie 50 anni e l'ex difensore azzurro è stato intervistato anche dal Corriere della Sera, dove ha ripercorso alcune fasi della sua carriera.
Ha un’idea di quanto ha guadagnato? Da calciatore e da allenatore?
"Certo che ce l’ho. Ed è tanto. Ma ho anche speso. I soldi servono ma come mezzo. Non ti fanno felice, ma devono garantirti benessere. Compro e mi faccio regali, viaggio in business e non economy, per esempio".
Da 30 a 50, cos’è cambiato?
"All’epoca mi sentivo Superman. Bello, forte, con gli addominali scolpiti. Avevo il mondo ai piedi ma mi godevo poco: dovevo fare, costruire, raggiungere. Mi sfuggiva il piacere delle piccole cose. A 50 anni ho scoperto il mare, la montagna, le passeggiate, la bicicletta che oggi per me è una compagna di vita".
Un rimpianto e un desiderio.
"Chiedo scusa ai miei genitori per il tempo che gli ho sottratto, oggi me ne rendo conto perché li vedo più anziani e in qualche modo più fragili. Il desiderio è appunto recuperare".
È stato in tante squadre, qual è quella che l’ha resa più felice?
"Il Napoli, iniziare lì è stato un sogno e poi tutte quelle dove ho vinto. Non ci sono maglie o bandiere: ho dato il massimo ovunque".
All’Inter sembrava in declino, va alla Juve e sfonda.
"Avevo un infortunio alla caviglia, il secondo anno non si sono fidati e probabilmente quando sono andato via si sono pentiti".
Un pensiero speciale?
"Per Marcello Lippi, il mio secondo papà".