Carrozzieri: "Che emozione l'esordio a San Siro contro l'Inter. Spalletti? Per me non è un vincente"
Fonte: Tuttosport
"L’ultima con il Palermo è stata la stagione più bella della mia vita, è paradossale perché pensandoci bene quell’anno ho vissuto l’apice e allo stesso tempo ho toccato il fondo. La finale di Coppa Italia giocata a Roma contro l’Inter in una cornice meravigliosa è una delle immagini che mi porterò sempre nel cuore. Quell’anno mi voleva il Milan ma il Palermo non mi lasciò andare. Ripensandoci non ho nessun rimpianto perché a Palermo sono stato benissimo". Lo dice Morris Carrozzieri, intervistato da Tuttosport. "Ci sono stati tre momenti indimenticabili nella mia carriera: l’esordio a San Siro contro l’Inter con la maglia della Sampdoria. La mia squadra del cuore. Quella domenica Novellino me lo disse all’uscita dell’ascensore. Ero sceso per fare colazione invece feci un giro attorno al tavolo e tornai in camera. Fu un'emozione indescrivibile entrare a San Siro, passare sotto il tunnel con il cuore in gola. Lo stadio era pieno io arrivavo dalla Serie C e me la giocavo contro l’Inter di Mancini. L’altro ricordo indelebile è la vittoria sul Milan 4-3 al Barbera, la miglior partita della mia carriera e il 2-4 a Torino contro la Juventus".
"In Italia c’è solo una società che ha un progetto, che è strutturata per vincere, per competere ad alti livelli, la Juventus - dice Carrozzieri -. Credo che per i prossimi 4/5 anni non ci sarà una squadra che possa competere con la Vecchia Signora, se dovessi essere ottimista potrei dire il Napoli ma non credo che De Laurentis voglia investire cosi tanto. Le dimissioni di Marotta mi hanno sorpreso, lo ritengo un grande professionista, un ottimo dirigente anche se ogni ciclo ha una fine e questo la Juventus lo ha dimostrato più volte. Marotta lo vedrei bene nella Roma, anche nell’Inter dove però c’è già un allenatore ingombrante. Non ritengo Spalletti un allenatore vincente, certi cambi mi fanno pensare che non sappia leggere le partite. Mohurinio, Conte, Mancini questi sono allenatori vincenti, per il resto ci sono buoni allenatori che dovrebbero dimostrarlo aggiungendo qualche trofeo nelle bacheche delle società per cui lavorano".