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Casini: "Stadi, ritardi intollerabili: a settembre si accelera. Playoff? Non li adotta nessuno in Europa"

di Redazione FcInterNews.it

Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, risponde sul Corriere della Sera riguardo alla situazione che si è creata in Nazionale. "Le dimissioni di Mancini? Non me le aspettavo. Ma rispetto le ragioni personali. E comunque va ringraziato per il lavoro svolto in questi cinque anni e per l’Europeo vinto. Spalletti? È una questione di pertinenza esclusiva della Federcalcio".

Oltre che degli azzurri si parla di altri temi, a partire dal razzismo. "È un tema universale, non solo del calcio, e va combattuto con ogni mezzo. Servono sanzioni e ben venga la proposta degli arbitri di fermare le partite. Ma bisogna partire dalla cultura e dalla scuola. Stadi? Il calcio è lo specchio del Paese. A parte Juve, Udinese, Atalanta e Sassuolo, gli altri sono di gestione pubblica. Ci siamo attivati e offerti di essere mediatori tra le società e le amministrazioni comunali. Stiamo parlando di una priorità. E i ritardi sono intollerabili. I dossier sugli stadi, non sono più di 20, tutti di interesse nazionale. A settembre confidiamo in una accelerazione. Playoff? Andrebbero valutati bene pro e contro. Nessuna Lega europea li adotta".

Infine l'Arabia Saudita, il cui exploit ha "drogato" il mercato. "Siamo in un mercato libero e chi ha più risorse cerca di prendere i migliori, ma bisogna evitare distorsioni della concorrenza. Solo la Fifa può intervenire, anche con forme ragionevoli e proporzionate di Salary cap. Ci sono Paesi fonte e Paesi mercato. L’Italia, nel calcio come nella cultura, è Paese fonte. Per questo è essenziale proseguire a investire sui giovani e sui vivai, come fanno già molte società di serie A. L’Italia deve rimanere produttore di calcio e calciatori", risponde Casini.


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