Cassano: "Da ds punterei su Bielsa come allenatore. Segnatevi un nome: Carrascal. Tra gli italiani ho un preferito"
Antonio Cassano è protagonista quest'oggi di una lunga intervista sul Corriere della Sera. Con la solita schiettezza parla del suo possibile futuro come direttore sportivo e di alcune idee nel caso in cui dovesse prendere in mano l'incarico in una società. La prima sorpresa arriva dalla possibile scelta dell'allenatore. "Marcelo Bielsa. Gli metti in mano i calciatori giusti e in 5 o 6 mesi te li fa migliorare tantissimo, non è un caso che Guardiola e Pochettino lo ritengano il numero uno. E anch’io crescerei lavorandoci assieme. Strano lui, strano io: nascerebbe un rapporto speciale. È un rivoluzionario, ha anche umiltà. E gioca il calcio che mi piace, perché attacca con tanti uomini".
Tra gli italiani sceglie Allegri ("anche lui ha un’idea offensiva del calcio"), incensa Ausilio come ds ("Sa vedere i calciatori prima degli altri, ha pescato Kovacic a Zagabria e Lautaro in Argentina, avrà commesso qualche errore, ma chi è che non sbaglia mai?") e l'amico Adani come commentatore ("il Messi degli opinionisti, se gli chiedi di un calciatore dell’Ecuador o del Guatemala, lui ti dice con quale piede calcia, quali lacune ha").
Un nome che segnala è "Carrascal del River Plate. "Mi ricorda il primo Kakà per cambio di passo e qualità di palleggio. Se trova l’allenatore giusto, diventa un top". In Italia, invece, punta su Chiesa. "Si può adattare a ogni modulo, gioca esterno nel 4-4-2 e nel 4-3-3, anche seconda punta. E non è vero che segna poco, anzi: in tre anni e mezzo ha fatto 30 gol partendo dalla fascia".