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CdS - 13 pareggi in 31 gare, troppi per l'Europa

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: Corriere dello Sport

Le ultime 3 gare dovevano segnare il decollo definitivo dell’Inter. Approfittando del calendario favorevole (Atalanta e Udinese e Livorno in trasferta), i nerazzurri avevano l’opportunità di staccare il pass definitivo per l’Europa League e balzare al quarto posto. Con il bottino pieno, la Fiorentina sarebbe stata sotto di 4 lunghezze. Dei 9 punti previsti, invece, ne sono arrivati soltanto 2 e così la squadra viola si è nuovamente staccata (+3), ma soprattutto si sono avvicinate pericolsamente una serie di rivali. Il Parma è a -2 e oggi recupererà la gara con la Roma. L’Atalanta (-3) è clamorosamente settima e stanno risalendo pure Lazio (-4) e Milan (-7). Insomma il traguardo europeo è tornato in discussione. Il problema è che, nel corso della stagione, l’Inter è andata in corso a frequenti frenate, in particolare quando aveva di fronte un ostacolo, almeno sulla carta, facile da superare. Per intendersi, gli uomini di Mazzarri hanno lasciato punti (8 in tutto) contro 4 delle ultime 5 squadre della classifica. Solo con il Sassuolo è arrivata una doppia vittoria. E visto che sabato a San Siro si presenterà il Bologna c’è poco per stare tranquilli. Lasciare punti per strada, per la verità, è diventata una costante. I 13 pareggi raccolti in 31 partite sono troppi e sarebbe bastato poco per trasformarli in vittorie, cambiando la classifica.

L’Inter, insomma, fa un’enorme fatica a vincere. Dal match di andata con il Livorno (9 novembre), vale a dire per un intero girone, Cambiasso è soci hanno conquistato i 3 punti soltanto in 5 occasioni (Milan, Sassuolo, Fiorentina, Torino e Verona): sostanzialmente è arrivato un successo al mese. E’ penalizzante pure il confronto tra girone di andata e ritorno: nelle stesse 12 giornate sono il bottino è stato inferiore di 8 punti (17 contro 25). E, sempre a proposito di confronti, dopo 31 turni di campionato Mazzarri continua a pagare quello con Stramaccioni: 49 punti contro 50. Quell’Inter, però, aveva già perso Milito e Palacio e stava per perdere Cassano...


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