CdS - Conte sfida Sarri: Inter-Juventus è già cominciata
Fonte: Corriere dello Sport
"Alle 20,45 di domenica 6 ottobre, otto giorni all’alba, saranno belli saturi. E finalmente gli amici-nemici Antonio e Maurizio (più che altro conoscenti) la smetteranno di depistare il prossimo. Juve-Inter si giocherà, non la si immaginerà e i dribbling verbali resteranno in soffitta". Il Corriere dello Sport in edicola oggi attende gli impegni giornalieri di Inter e Juventus (impegnate contro Sampdoria e Spal) e sposta il mirino sulla super-sfida di San Siro della prossima settimana.
"Inter-Juve ha due tappe antecedenti mica banali - analizza il quotidiano romano -. Una (di campionato) apparentemente interlocutoria, ma occhio a snobbare le piccole (la Spal) o le ex presunte grandi (la Samp) che sono diventate medie. Poi la Champions, proprio in mezzo alla settimana che intriga di più: martedì la Juve aspetta il Bayer, impacchettato dalla Lokomotiv all’esordio in casa, per dare certezze al girone; mercoledì l’Inter va al Camp Nou, bivio non banalissimo. Conte ha bucato l’approccio con lo Slavia, una sconfitta in casa di Messi (se recupererà) complicherebbe il cammino. E forse darebbe ragione a chi - non sono pochi - sostiene che l’uomo dello scudetto avrebbe un impiccio in meno, la Champions appunto, per giocarsela meglio fino in fondo. Vedremo".
Il Corriere dello Sport si concentra poi sulla differenza di organico, inevitabile. "Sarri, al massimo trasforma il 4-3-3 in 4-3-1-2, ma pur non avendo i terzini titolari (a parte Alex Sandro, prevedibilmente al rientro martedì) i forzati esperimenti (Matuidi più di Bernardeschi a sinistra) non compromettono la straordinaria varietà di scelte. Il trequartista può essere Ramsey, ma anche Bernardeschi o Dybala, tenendo conto di Cristiano e Higuain e della possibilità di far rifiatare Khedira. Conte ha un menu senza dessert o antipasto (decidete voi), nel senso che ha scelte più ristrette: se decidesse di far riposare Lukaku, dovrebbe forzare Sanchez che non è al top; a centrocampo l’alternanza Sensi/Barella può consentire la contemporanea presenza, oppure il ripescaggio di Gagliardini; in difesa magari vedremo presto Bastoni. Ma Conte non si smonta, anzi con le difficoltà si esalta. Ben vengano i giornalisti che provocano, lui risponde live. Ma è delittuoso che non faccia nomi e cognomi, esercizio che lo renderebbe puro come l’acqua di sorgente. Peccato".
Inter-Juve durerà tutto l’anno - assicura il CdS -. E’ così da sempre, a maggior ragione da quando Antonio ha scelto l’altra sponda, quella del nemico più nemico. Conte e Sarri non si amano, il Chelsea ha contribuito: Antonio andò via da Cobham qualche ora prima che arrivasse Maurizio, con una stupenda Premier e una FA Cup in bacheca, ma con un naufragio europeo poi oscurato dall’Europa League conquistata dal suo successore. Antonio e Maurizio sono simpatici nemici dalla stagione 2006-2007 quando si alternarono in B ad Arezzo: partì Conte, continuò Sarri, fu richiamato Conte, eppure fu retrocessione perché proprio la Juve di Antonio si addormentò in casa contro lo Spezia. E Conte si chiuse in casa per non vomitare troppo veleno nei riguardi del suo vecchio amore, mai immaginando che lo avrebbe ritrovato, da allenatore, nell’estate 2011. La sassata più recente è del 14 settembre: «Sarri si lamenta? Stia calmo, ora sta con i forti». Di sicuro Conte non sta con i deboli. E neanche con gli ingenui, ovvero con chi pensa che Inter-Juve si giochi soltanto domenica 6 ottobre alle 20,45. Otto giorni all’alba di una rivalità senza tramonto".
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