CdS - Da Pogba e Lukaku fino a Nainggolan: tanti separati in viaggio
"Sto decollando, ma ho le catene: un discorso che coinvolge Inter, Juve, Milan, Roma, chiunque. Ho le catene perché mi vogliono mandare e io non vorrei. Oppure vorrei io andarmene, ma loro si oppongono (almeno per ora)". Il Corriere dello Sport oggi in edicola propone un focus sul mercato bloccato e gli scontenti, per un motivo o per un altro, in viaggio con i rispettivi club in giro per il mondo. "Se guardiamo l’edizione in corso dell’International Champions Cup, abbiamo esempi che sono sentenze - analizza il quotidiano romano -. Oggi Inter-Manchester United: Lukaku ufficialmente fuori condizione, ufficiosamente fuori di testa perché non gli dicono “ti liberiamo per l’Inter”. Conte fuori di testa più di Lukaku, semplicemente perché quando ha stretto i patti e firmato il contratto con Suning gli avevano assicurato che il mercato sarebbe stato ottimo e abbondante. Lo sarà. Ma oggi è in leggerissimo stand-by perché non è ancora arrivato Lukaku e se vogliamo neanche Dzeko. State tranquilli che alla nostra frase “in leggerissimo stand-by” risponderebbe con un “ma mi prendi in giro? Non vedi che devo giocarmela con due ragazzini contro il Manchester United?”. Da qui a pochi giorni dovremo passare alla fase operativa: il mercato in Premier chiude l’8, allo United andrebbe comunque dato il tempo di individuare un sostituto".
L'attenzione si sposta poi su Radja Nainggolan, uno che gradirebbe restare a Milano, "ma gli hanno detto “fatti più in là, non sei più utile”: può darsi anche che in Cina ci resti dopo esserci andato con l’Inter, il mercato da quelle parti chiude il 31 luglio e non c’è troppo tempo a disposizione. A Higuain hanno sussurrato “guarda che, se vuoi, puoi attardarti per qualche giorno in Italia e poi andare alla Roma”. La Juve non gliel’ha mandata a dire, l’ha comunicato al fratello Nicola nella speranza che il messaggio in duplex arrivasse a suocera perché nuora intendesse. Nisba. Il problema del Pipita è questo: più lo pressi, più fa al contrario. Carattere, orgoglio, autostima sconfinata. La Juve gli ha consegnato un’umiliante maglia numero 21 e non la meravigliosa 9 che conserva sotto il cuscino da quando fa gol senza soluzione di continuità? Va bene, ma non pensassero che, percorrendo l’autostrada del dispetto, possa convincermi più velocemente soltanto perché mi provocano. Higuain alla Roma ci andrà se e quando lo deciderà lui e se non gli metteranno pressione. La 9 è libera perché anche un bambino ha già intuito che fino all’ultimo minuto dell’extratime la Juve cercherà di trovare una soluzione per Icardi, alle sue condizioni e senza versare una cifra da 70 milioni. Se Maurito non ha bisogno di una scusa per restarsene a casa, tanto ce lo hanno lasciato, l’Edin sereno ha quasi benedetto la cancellazione della tournée da parte della Roma. Sai che scocciatura andare all’estero e poi sentirti dire “torna indietro, ti abbiamo liberato”? Dzeko aspetta l’Inter, aspetta che la Roma non decida di suicidarsi, ma soltanto nel senso che un giorno in più avvicina il gigante bosniaco alla scadenza del contratto. Quindi: se chiedo 18 è meglio che mi accontenti di 13 o 14 perché altrimenti da settembre l’ipotesi che mi diano zero (euro) diventerebbe una realtà. La serenità di Dzeko è quella di Eriksen: se il Tottenham decidesse di trattenerlo malgrado un contratto molto corto (in attesa ci sono Atletico, Real e - più defilato - il Manchester United), presto toccherebbe a lui scegliere la destinazione gradita. Pogba è un altro separato in viaggio, ma ha una grande fortuna: la possibilità di essere gestito da Mino Raiola, semplicemente sensazionale quando deve andare alla guerra con qualche amministratore delegato odiosamente aziendalista. Non sarà semplice, la richiesta è da 150, ma il Real sa che è un passaggio imprescindibile per non fare imbufalire Zidane. E la Juve continua ad apprezzare. Il discorso vale un po’ meno per Bale, che Florentino deve sacrificare magari rimettendoci un po’ di soldi, il rapporto con Zidane è alla frutta. Separati in casa, in viaggio, oppure nelle cose che frullano per la testa, in questa speciale classifica non sottovalutate i nomi di Biglia (o Suso) e Simeone. Loro vorrebbero restare, ma bisogna capire la posizione dei rispettivi club. La posizione di Cancelo, invece, è chiara: alla Juve da nababbo, ma se qualcuno contasse fino a 55-60 (milioni) lo stesso Paratici non sarebbe insensibile".
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