CdS - Difesa sotto accusa, ora il trend va invertito
Fonte: Corriere dello Sport
Per cercare la grande rimonta nella quale Thohir crede fermamente perché conosce le qualità e la “pazzia” della sua Inter, giovedì la squadra di Mancini non dovrà fare regali come in Germania e sarà chiamata a chiudere il match di ritorno senza reti al passivo. I numeri della gestione del tecnico di Jesi finora non sono incoraggianti a livello di reti concesse agli avversari, ma i tifosi interisti ricordano bene che ogni volta che la loro squadra ha vinto la Coppa Uefa, il corrispettivo dell’Europa League, ha centrato almeno una rimonta importante dopo un ko in trasferta. Il ritorno contro il Wolfsburg (discreta la prevendita dei biglietti finora) può essere l’occasione giusta per rinverdire la tradizione.
Nella sua seconda era nerazzurra il Mancio si è seduto 22 volte in panchina e solo in 6 occasioni la sua squadra non ha subito gol. Peraltro, ad essere sinceri, le volte sarebbero 5 perché contro il Qarabag l’arbitro ha annullato in pieno recupero un gol regolare ai padroni di casa. Dall’avvento dell’ex allenatore di City e Galatasaray i gol al passivo sono stati 20 in 15 partite di campionato (porta inviolata contro Chievo, Empoli e Palermo), 7 in 5 sfide di Europa League (3 al passivo sia a Glasgow sia a Wolsfburg...) e 1 in 2 incontri di Coppa Italia. Difficile con questi numeri pensare di puntare in alto anche perché gli errori, che Mancini definisce tecnici, si ripetono con frequenza incredibile. Ha provato anche a modificare il 4-2-3-1 che aveva in mente in favore del 4-3-1-2, ma i problemi sono rimasti, come le distrazioni dei singoli. Juan Jesus, Ranocchia, Vidic, addirittura Carrizo: la galleria delle amnesie è lunga e preoccupante. Con Mazzarri in panchina i numeri erano migliori: 15 reti al passivo in 17 impegni ufficiali tra A ed Europa.