CdS - Icardi via, Perisic forse, dubbio Nainggolan: la lista dei partenti

Non poteva mancare un ampio richiamo al mercato in uscita sulle pagine del Corriere dello Sport. Il quotidiano romano vede già con le valigie i vari Joao Mario, Cedric e Borja Valero. E non solo. In partenza anche pezzi da 90. "La scelta più “pesante” sarà quella di rinunciare a Icardi che una settimana fa ha ribadito di non voler lasciare Milano complice la scelta familiare (Wanda Nara e i bambini stanno benissimo in città) e il conseguente investimento immobiliare fatto ai Giardini d’Inverno (appartamento da oltre 500 metri quadri) - si legge -. Per un allenatore che fa del rispetto delle regole un dogma, che mette al primo posto il gruppo e poi i singoli, accettare una situazione come quella di quest’anno (Wanda opinionista a Tiki Taka che tuona ogni domenica contro dirigenza, tecnico e compagni, le foto hot sui social e tutte le altre prese di posizione in Rete) è impossibile". Da capire la destinazione visto che, finora, di offerte concrete neppure l'ombra. 
In uscita anche Perisic e Nainggolan, almeno secondo il Corsport. "Su Perisic molto dipenderà dal mercato e dalle sue motivazioni. Il valore del croato non è in dubbio per nessun tecnico al mondo, ma quest’anno è stato molto altalenante e in più già lo scorso mese di gennaio ha chiesto a gran voce la cessione - viene spiegato -. Ed eccoci al Ninja che Conte voleva al Chelsea, salvo sentirsi rispondere di no dal belga. Certi rifiuti sono difficili da essere digeriti. In più Radja è reduce da una stagione complicata sotto il profilo sia degli infortuni sia dei comportamenti extra campo. Conte punterà su di lui? E’ tutto da verificare. L’ago della bilancia in questo momento pende dalla parte dell’addio. Ma dove può finire Nainggolan? Rivenderlo per meno di 28-29 milioni vorrebbe dire fare una minusvalenza. In Cina potrebbero esserci club interessati (lo stesso Jiangsu?), ma lui accetterà? Difficile a meno che non gli sia proposto un ingaggio da brividi".

Potrebbero invece restare sia Gagliardini che Candreva. 

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