CdS - Xi Jinping arriva in Italia e incontra la famiglia Zhang: risvolti in chiave Inter?

Il presidente cinese Xi Jinping arriverà in Italia giovedì nel 50° anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche. "E trova l’Inter che ha vinto il derby, un governo che si appresta ad approfondire le relazioni commerciali tra i due Paesi e una metropoli e una feconda località turistica in vena di alleanze internazionali - sottolinea il Corriere dello Sport -. Passa per Roma e per Palermo, prima di tutto, e poi andrà in Francia e nel Principato di Monaco. Una serie di visite ufficiali che durerà fino al 26 marzo, nel corso della quale incontrerà Macron, Alberto II Grimaldi e, qui da noi, Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e i presidenti delle Camere, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Anche il Papa, forse. Parleranno di cose importanti, ma vediamo quelle meno. Quando Xi vedrà il Presidente della Repubblica ci sarà una delegazione di industriali italiani e cinesi interessati agli scambi eurasiatici. Dovrebbe andare il presidente dell’Inter, Steven Zhang. Anzi, di più: arriverà anche il padre Zhang Jindong, che di Suning è fondatore e azionista di maggioranza, quindi di riflesso proprietario dell’Inter stessa. Ora non è che Xi, nerazzurro dentro secondo i racconti popolari, metterà bocca sul rinnovo di Mauro Icardi. Però un contatto, e in simile sede, tra il lider maximo e un imprenditore di peso può avere risvolti significativi. Oggi come oggi in Cina gli investimenti sul calcio estero sono soggetti a restrizioni e anche quelli interni sono in contrazione. Stando al sito Transfermarkt l’intero valore delle rose della Super League cinese è di 514,6 milioni di euro, molto inferiore a quello, per esempio, della sola Juventus. Ecco, una maggiore elasticità del governo cinese su questo tipo di investimenti non è un argomento troppo banale a tali livelli. Almeno, si possono gettare le basi di una discussione. Anche perché non è mai stato cancellato ufficialmente il piano che prevedeva entro il 2025 l’ampliamento a 30 milioni del numero di praticanti del calcio in Cina - dove gli sport tradizionali sono altri - e l’introduzione del calcio stesso come sport da insegnare in 7.000 scuole e la formazione di 200 squadre universitarie e così via".

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