Cesari: "Fuorigioco semi-automatico? La soggettività resta. I problemi restano altri"
Graziano Cesari commenta al Corriere dello Sport l'introduzione del SAOT, il fuorigioco semi-automatico. "Con questo fuorigioco vai a radiografare il calciatore e il pallone. Per i tempi che viviamo mi sembra una cosa abbastanza normale. Magari, visto che è un sistema così valido, ci sarà tolta la curiosità di sapere di quanti centimetri o millimetri una spalla è in fuorigioco. Anche se non credo ce lo diranno. Per me i problemi restano altri - afferma l'ex arbitro - A me interessa il tempo effettivo, che l’arbitro parli con il pubblico quando deve prendere certe decisioni... Ci sono studi in cui si nota che certe squadre giocano molto meno di altre. Un cronometrista ufficiale avrebbe sistemato le cose, così giocano tutti alla stessa maniera".
Sempre secondo Cesari, "è la soggettività che crea il caos. E quella resta: se un giocatore è in fuorigioco attivo o passivo. O tutte le questioni connesse al fallo di mano: quella è una roba pazzesca. Con la tecnologia non lo so se si perde bellezza o si fa giustizia. Certo elimini i gol in fuorigioco".