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Conte e Giuliano Sangiorgi: un duetto 'meraviglioso' emblematico di un disgelo?

di Egle Patanè
Fonte: Nuovo quotidiano di Puglia

"È da oltre un ventennio che continuano a raccontarci la stessa storiella: non si esulta mai contro la propria ex squadra quando si segna. Di più: bisognerebbe piegare la testa e chiedere perdono. Chi non lo fa è un traditore, per sempre". Più o meno quello che è considerato Antonio Conte nella sua città, e in quella che per anni fu la sua curva. Fu, per l'appunto. La stesso curva che da ormai vent'anni lo aberra senza remissione alcuna dopo quella rete segnata con la maglia della Juventus ai danni dei giallorossi, coronata con un'esultanza che in Salento non è mai stata perdonata. "Ci voleva un artista del pop per “mettere in scena” il contrario: le esultanze passano, le amicizie restano. - Continua il Nuovo Quotidiano di Puglia - Due sere fa Giuliano da Copertino (Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, ndr) è andato a trovarlo alla festa di Natale dell’Inter ed è come se, pur consapevole dei dubbi e delle perplessità che avrebbe sollevato tra i puristi della curva, avesse tracciato la strada: ritrovarsi insieme, anche lontano dal Salento, conta più di ogni altra cosa".

Un ri-avvicinamento tra Salento e Antonio Conte potrebbe risultare emblematico di un possibile disgelo che sarebbe 'meraviglioso' come quel testo più volte intonato da Sangiorgi e Conte durante la 'Xmas Night'. "Certo, da uno come Conte non potremo mai aspettarci lacrime di commozione per il passato che fu o corse verso gli spalti per ricevere cori o fuori. Né festeggiamenti in silenzio con la mano sul cuore a cui pure ci hanno abituato altri campioni. Questione di carattere. Conte è fatto così: viene prima la squadra che allena, poi il resto. Un professionista dell’agonismo prima che del sentimento". Sono trascorsi oltre 20 anni da quel giorno in cui festeggiò a Torino per il gol segnato con la maglia della Juve contro i giallorossi. Troppi per non chiudere definitivamente i conti con il passato". Un disgelo che farebbe certamente piacere al tecnico leccese, che il prossimo gennaio tornerà al 'Via del Mare' per Lecce-Inter. "Nessuno chiede che venga applaudito, chi mancherebbe altro. Ma almeno che il ritorno a casa non si trasformi in un profluvio di insulti. ·È un’occasione per metterci una pietra sopra. È arrivato l’ora di abbattere il muro".


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