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Corsera - Lukaku tra povertà e riscatto. La sua storia uno spot contro l'intolleranza

di Mattia Todisco
Il Corriere della Sera dedica un lungo articolo alla storia di Romelu Lukaku. Dalle differenze tra il gioco di Conte, organizzato intorno al belga, a quello di Martinez, a una storia personale molto conosciuta e raccontata.

"L’aneddoto della madre Adolphine che allunga il latte con l’acqua spiega qualcosa, non abbastanza - si legge -. Anche il resto, roba parecchio tosta: le scarpe in condivisione con il padre Roger, ex calciatore di tecnica modesta che riesce a indossare la maglia gialloverde dello Zaire; la scoperta del dentifricio con il fratello Jordan, giocatore della Lazio, quando sono ormai grandi; la carne in scatola solo la domenica; le lampadine svitate per risparmiare. Povertà. Pura povertà".

E razzismo, come quando un genitore di un bimbo avversario, dopo una gara delle giovanili, lo attacca al muro chiedendo di far vedere i documenti, non credendo alla sua età. "Razzismo, discriminazioni, umiliazioni. Prima di entrare sul terreno di gioco e a scuola, alla fermata dell’autobus, al pub. Poi, una mattina dell’anno scorso, di questi tempi, Lukaku accende il computer e legge: ad Anversa, durante le manifestazioni in favore del movimento Black Lives Matter, la statua di Leopoldo II, il re che ha ridotto il Congo in schiavitù, è stata abbattuta. I genitori di Lukaku sono nati in Congo. Tutto torna. Così sapete cosa significa per lui quell’inginocchiarsi prima del fischio d’inizio, e chiudere gli occhi, e concentrarsi, e alzare il pugno chiuso. La sua non è una biografia: è uno spot contro ogni intolleranza".
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