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Cruz: "Ibra fantastico, con lui all'Inter mi sono divertito molto. Lautaro? Ora è scatenato"

di Mattia Zangari

"Milan? Bologna? In Argentina parlano di lui per il Boca...". Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Julio Cruz aggiunge un'altra destinazione possibile nel futuro sportivo di Zlatan Ibrahimovic, svincolato di lusso nel mercato di gennaio che si sta prendendo tutto il tempo per decidere l'ultimo progetto da sposare nella sua lunga carriera. 
"Quasi quasi lo chiamo, si vede che non mi ha interpellato (sorride, ndr). Se per caso fosse vera questa voce che lo vorrebbe in ”combutta” con Daniele De Rossi, devo dirgli che se dovesse scegliere il campionato argentino, beh, sbaglierebbe sponda: perché se vuole vincere deve andare al River Plate...", aggiunge el Jardinero.

Se lo chiama può anche dirgli che, oltre al Milan e a tutte le altre, Bologna e il Bologna ci stanno credendo al richiamo d’amicizia di Sinisa Mihajlovic?
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Devo dire che per tutto quello che ha fatto e sta facendo e vivendo, per la forza che ha nel combattere la malattia cercando di stare vicino alla propria squadra in un modo o nell’altro e quando può, beh, Sinisa meriterebbe alla grande di poter essere scelto da Ibrahimovic. E Ibra a Bologna non starebbe bene: starebbe assolutamente alla grande, diverrebbe un altro re della città".

Lei e Ibra avete giocato assieme nell'Inter per tre anni: nei primi due c’era anche Sinisa Mihajlovic vice-Mancio. Bel trio...
"Belle squadre, più che altro. Ibra era fantastico: io e lui ci siamo sempre trovati bene, in campo e fuori. Mi rispettava, lo rispettavo: ed è la cosa che mi ha portato ad apprezzarlo di più. Un anno abbiamo fatto molti gol insieme, poi ci trovavamo bene perché... alla stessa altezza, lui alto due metri e io uno e novanta. Con lui mi sono divertito molto".

Ibra e Sinisa erano così legati in quell’Inter?
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Sì, molto: se uno non conosce Mihajlovic, quando ti guarda con quegli occhi che pare ti voglia sbranare da un momento all’altro, pensa a un uomo che mette paura. Invece no: è un uomo leale, che ti aiuta se ne hai bisogno, sempre. Ha valori forti e una famiglia bellissima. Se l’ho sentito? Non ultimamente ma gli ho mandato alcuni messaggi; Arianna e mia moglie, poi, si sono telefonate diverse volte". 

Ultima cosa: a gennaio il Bologna accoglierà Domiguez.
"Non lo conosco benissimo ma so che è un ragazzo di grandi qualità. Ai bolognesi dico solo una cosa: lasciatelo crescere in pace, perché gli argentini ne hanno bisogno e, ultimo esempio, anche Lautaro Martinez, che adesso è scatenato. Sennò c’è sempre Juan Manuel, mio figlio: fa spesso gol, volevano fargli una clausola rescissoria da 20 milioni e alla fine siamo scesi a 10. Fra un po’ sentirete parlare anche di lui: devo ammetterlo, è bravo.

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