Di Biagio: "Inter super. Base di Conte, ma ora è chiara la mano di Inzaghi"
di Alessandro Cavasinni
Cosa la colpisce di più?
"Ero allo stadio per la Supercoppa e sono rimasto impressionato dall’intensità e la qualità della prova dell’Inter. Ha dimostrato di essere una squadra fortissima, con una condizione fisica eccellente, un gioco che diverte e una convinzione mentale che è tipica delle grandi squadre. Lo scudetto con Conte ha sbloccato qualcosa nella testa e Simone è stato bravissimo a portare la squadra velocemente su una nuova dimensione: non conta l’avversario, conta imporre il proprio gioco e le proprie idee e dimostrare di essere più forti".
Il calcio di Inzaghi sembra più libero e spensierato.
"È bellissimo vedere come l’Inter riesca ad attaccare sempre con otto o nove uomini, con i due centrali di difesa che vanno a impostare nella metà campo avversaria, che si propongono per l’assist o per la conclusione. E che si cercano: lo schema Bastoni per Skriniar è diventato una bella abitudine".
Bastoni non è l’unico ad aver fatto un triplo salto in avanti.
"Alessandro credo che sia uno dei migliori difensori d’Europa per capacità di difendere e impostare. Brozo è l’emblema della crescita anno per anno. Spalletti gli ha trovato questo ruolo che non era suo, ed è diventato insostituibile: passano gli allenatori, ma nessuno può farne a meno. E in questo percorso vanno sottolineati pure i meriti della dirigenza".
Quando è arrivata la svolta?
"A Inzaghi servivano uno-due mesi per trasmettere il suo pensiero e trovare il giusto equilibrio, ma una volta trovata la chiave, l’Inter non si è più fermata".
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