Di Biagio: "Jorginho? Ancora oggi mi ricordano il '98 o il 5 maggio"
di Alessandro Cavasinni
E quando, in tribuna all’Olimpico, l’altra sera ha visto Jorginho andare a tirare, cosa ha pensato?
"Nessun pensiero, solo una sensazione da allenatore: osservavo Berardi così estraneo alla possibilità di calciare. Ma non mi sono detto: “Perché lui?”, non mi sono venuti in mente i suoi ultimi errori. Jorginho mi ha sempre dato e mi dà ancora una tranquillità incredibile".
Dunque dire che non doveva tirare lui è senno di poi?
"Non esiste: perché non doveva? Mancini aveva designato lui e forse un altro, Jorginho ha preso il pallone ed è andato: se lo fa uno dei candidati, tira lui".
Mancini ha detto: forse cambieremo rigorista. Decide l’allenatore o il giocatore?
"Ne parleranno: scelte così sono da condividere. E lo faranno".
Jorginho sarà tormentato per sempre come lei?
"Purtroppo certe cose te le porti dietro, il passato non si cancella: puoi aver segnato una marea di rigori, si ricorderanno gli errori. Succede ancora a me, e sono passati quasi 25 anni".
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