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Donadoni: "Le idee di Inzaghi in un'Inter forte. Barella? Limiti le proteste"

di Alessandro Cavasinni
In vista di Milan-Napoli, la Gazzetta dello Sport ha intervistato Roberto Donadoni. Ecco una parte delle dichiarazioni dell'ex c.t. azzurro.


Tra Milan e Napoli chi ha più chance di vincere lo scudetto?
"Non dimentichiamoci che ci sono pure l’Atalanta, capace in questi anni di trovare una dimensione e un gioco importanti grazie all’abilità di Gasperini, e la capolista Inter, che ha la rosa meglio assortita di tutte nonostante le partenze di Lukaku e Hakimi. Inzaghi ha aggiungendo le sue idee a un gruppo forte". 

Cosa è successo alla Juventus?
"Un calo dopo anni di successi può essere fisiologico, ma un club organizzato deve sapere come prevenirlo. A volte ci si adagia sulle vittorie, pensando che possano continuare in eterno, ma un gruppo di dirigenti che lavorano a 360 gradi deve sapere come muoversi. Aver perso Ronaldo ha inciso, ma la classifica non mente: nella rosa c’erano anche altre carenze".

Tra gli allenatori emergenti chi le piace di più?
"Italiano con la Fiorentina sta lavorando alla grande. Idem Andreazzoli all’Empoli, Zanetti al Venezia e Dionisi al Sassuolo".

Tra i giocatori la “rivelazione” è Vlahovic?
"Diciamo che è definitivamente esploso. Il suo modo prorompente di fare e di approcciarsi alla gara aiuta i compagni". 

Altri che l’hanno colpita?
"Ho rivisto il Tonali versione Brescia, ma non avevo dubbi: era chiaro che il primo anno al Milan non avesse espresso il suo potenziale. Barella è già da tempo un grande a livello europeo e deve solo limitare le proteste. Chiesa il nuovo Donadoni? Le sue caratteristiche tecniche sono diverse dalle mie, ma è forte".


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