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Empoli, Corsi: "Che amarezza se ripenso a quel salvataggio di D'Ambrosio"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Fabrizio Corsi, il presidente dell’Empoli, ripesa al ko di San Siro che ha decretato la retrocessione in Serie B. "Siamo amareggiati. Ci eravamo preparati, io mi ero preparato a un epilogo negativo. Già diversi mesi prima della fine del campionato. Ormai ho la pelle dura, pelle da dirigente - svela al Corriere dello Sport -. Però non posso nascondere che ogni tanto mi torna in mente, come si chiama quel terzino dell’Inter, D’Ambrosio. La palla che al 92' gli picchia sulla caviglia a cinquanta centimetri dalla linea di porta, va sotto la traversa e cade tra le braccia di Handanovic. Certe volte per una società tra un destino e l’altro passano centimetri".  
 
Stavolta è capitato a voi.  
"Ecco, in un certo senso no. La nostra anomalia sta nel fatto che retrocediamo e vendiamo due giocatori al Milan, uno all’Inter, uno al Napoli, uno alla Juventus. E forse al Sassuolo diamo Caputo, uno che da solo segna quanto l’intero attacco della Fiorentina. Tanto per dire che si parla facilmente di campioni e allora possiamo parlarne anche noi".  
 
Come avete fatto a retrocedere?  
"È amaro. L’unica spiegazione che trovo sta nella gioventù di molti dei giocatori. Erano bravi, sono diventati bravissimi giocando".  

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