Fascetti: "L'Inter di oggi ha qualcosa che non mi convince. Sacchi? Con quei campioni ha vinto poco"
Fonte: Gazzetta dello Sport
Eugenio Fascetti compie 80 anni e, per l'occasione, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. "Da bambino mi voleva il Viareggio ma ho scelto il Pisa. Perché aveva i colori nerazzurri della mia Inter. Un amore mai tradito. Da allenatore spesso ho battuto i nerazzurri. E con squadre inferiori - ricorda l'ex allenatore -. L’Inter di oggi ha qualcosa che non mi convince e vorrei che Spalletti parlasse in maniera più semplice".
"Nel calcio non inventi niente. La grande Ungheria già aveva il falso nove, a esempio. Non sopporto il tiki-taka. Con me chi esegue due passaggi laterali di fila finisce fuori - attacca -. E non sopporto il nuovo lessico. Ripartenze, densità difensiva… ma non è meglio parlare di contropiede e catenaccio? La Juve ha conquistato tanti scudetti di fila perché aveva un muro dietro. Ricordatevi, con il libero si vince. È così dai tempi di Beckenbauer, di Scirea, di Passarella. Oggi la grande fisicità degli atleti ha ristretto il campo. Servono centrocampisti che fanno partire subito il gioco per evitare l’aggressività degli avversari. Ma di Pirlo non ne vedo più. Fossi Mancini, che mi piace come ct, mi terrei stretto Barella. Poi servono attaccanti veloci che tagliano il campo. L’Italia dei tre piccoletti è una buona idea. Chiesa, Insigne e Bernardeschi possono regalarci delle grandi soddisfazioni".
Fascetti, poi, punzecchia pure Arrigo Sacchi e Mario Balotelli: "Vede questo titolo: “Una vittoria senza merito è una vittoria che non vale”. Lo dice Sacchi. Ma stiamo scherzando? Io alleno il Bari o il Lecce e devi affrontare il Milan o la Juve: dovrei forse andare a sfidarli giocando a viso aperto? Magari mi prendo degli elogi ma i punti finiscono altrove. Invece è un godimento andare a complicare la vita con artifici tattici alle grandi. Però ragionando così non sei di moda. Ora piace tanto De Zerbi. È bravo ma prende valanghe di gol. E al mio amico Sacchi ricordo che il suo Milan era stato in parte costruito da Liedholm e in parte dagli investimenti di Berlusconi. Con quei campioni a disposizione ha vinto poco. Balotelli? Per me è un prodotto solo mediatico".
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