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Ferron: "Radu? Errore tecnico, la costruzione dal basso non va presa in esame"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

"La costruzione dal basso non va presa in esame: è solo un errore tecnico. Quando capita, il problema è che la porta si trova subito dietro: insomma, il baratro è lì". Questa l'analisi di Fabrizio Ferron, ex anche dell'Inter e ora preparatore dei portieri dell’Italia Under-19 che a giugno si giocherà l’Europeo in Slovacchia. Intervistato dal Corriere dello Sport, Ferron analizza l'errore di Ionut Radu a Bologna.

Il passaggio da spettatore a titolare tutto d’un colpo rischia di essere traumatico? 
"In generale, e il concetto va esteso a tutti i giocatori, è solo il campo a dare continuità. La miglior palestra è sempre l’avversario. Sono i tempi della gara a fare la differenza. Lo studio delle situazioni tramite i video è molto importante, però poi la partita sa dare emotività e motivazioni che servono". 
 
Il coinvolgimento dei portieri non è più una novità, in partita: si gioca a tutti gli effetti in undici. 
"È tutto più diretto: la manovra non si sviluppa solo in verticale con la palla lunga sull’attaccante come avveniva prima. Il portiere diventa un uomo in più, e ogni squadra tende a fare questa costruzione. Per noi il lavoro è cambiato molto: si partecipa all’azione con pregi e difetti. E i relativi rischi presi".
 
Quindi un portiere non abituato a usare i piedi viene visto come un punto debole? 
"Diciamo che l’attenzione e la lente d’ingrandimento il portiere ce l’ha subito addosso. Però a turno hanno sbagliato tutti. Col tempo i portieri hanno saputo adattarsi. Restando nella normalità. Bisogna tenersi lontano dagli eccessi, in un senso o nell’altro".


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