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Garlando: "Inter autocandidata a una stagione gloriosa, inspiegabile l'anima molle di ieri sera"

di Mattia Zangari

Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando analizza lucidamente il ko inatteso incassato dall'Inter contro il Sassuolo. Minimizzando i discorsi di quelli che già parlano di crisi, ma mettendo anche i punti sulle 'i' sulle cose che non stanno funzionando per la squadra di Luciano Spalletti: "La  prima Inter del campionato non regge il ruolo di anti-Sassuolo - scrive il giornalista -. Spalletti, scelto da Allegri come pericolo numero uno, crolla alla prima stazione. Sorpresona. Al 19 di agosto è assurdo pretendere squadre al top. Infatti tutte le grandi hanno sofferto. La differenza è che Juve, Napoli e Roma hanno vinto comunque. «Vincere comunque» è una delle qualità che fa grandi le grandi. Mancavano, tra gli altri, Skriniar, Nainggolan, i croati sono in rodaggio post-mondiale... Gli alibi non mancano. Ma è inspiegabile l’anima molle con cui è entrata in campo una squadra che si è autocandidata a una stagione gloriosa. La leggerezza svampita con cui Miranda stende Di Francesco, per un rigore non limpidissimo, è lo spot dell’approccio disastroso di tutti. Skriniar, al primo stop, e Nainggolan probabilmente avrebbero trasmesso scosse salutari. Erano attese difficoltà in costruzione, là dove non è arrivato Modric. Ma nemmeno il Sassuolo ha Modric, eppure ha imparato in un amen il nuovo verbo dell’ottimo De Zerbi e ha sempre creato dal basso con personalità e coraggio. Il Sassuolo non ha fatto il Chievo (lotta e corsa), ha giocato meglio e concluso di più dell’Inter: questa è stata la vera sorpresa, imbarazzante per Spalletti. Dzeko e Insigne hanno risolto per Roma e Napoli, la panchina ha salvato la Juve. In carenza di gioco e condizione, le individualità (Icardi?) e le riserve dell’Inter invece non hanno compensato. Lautaro ha scoperto che l’aria di Serie A è rarefatta come sull’Annapurna: le amichevoli erano passeggiate. E’ giovane, si ambienterà. Il confronto tra il Dalbert di ieri e l’Alex Sandro di sabato è imbarazzante. A questo punto la scelta di Asamoah come terzino mancino sembra inesorabile. Le bocciature di agosto sono ridicole. La credibilità che l'Inter si è meritata con il mercato e con i test estivi regge. La strada è lunga. Ma la falsa partenza, in disarmonia con le altre di Champions, certamente rosicchia serenità e impone a Spalletti di accelerare il recupero delle pedine migliori. O forse la frustata all’orgoglio aiuterà a crescere".

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