GdS - 100 giorni di Mancini: magie, bel gioco e Thohir
Fonte: Gazzetta dello Sport
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza i primi 100 giorni di Roberto Mancini alla guida dell’Inter. Ecco l’analisi della rosea nel dettaglio:
“ALADINO Arriva e dice: «Non sono un mago ma l’Inter deve tornare in alto, a vincere». Naso all’insù. E attraverso l’altra «A», l’atteggiamento: non conta il modulo (ne ha cambiati 5) ma il modo di stare in campo. «Juve favorita? Siamo l’Inter, nulla è impossibile».
BEL GIOCO Si è rivisto. Eccezioni a parte (contro Empoli e Torino), due gare su tutte: Inter-Genoa (primo tempo chic) e (fase difensiva a parte) Celtic-Inter, giocata con la voglia di dare cazzotti e la faccia da duri.
CHICKEN A Napoli, l’Inter esce dalla Coppa Italia, la Coppa Mancini. Gioca, tiene e viene impallinata da un’azione nata da fallo laterale. «Siamo stati dei polli» fa Mancio. Interpolli.
DRIZZARE Battuta del Mancio su Kovacic che la passa (minuto 93) agli scozzesi. «Non dobbiamo più sbagliare i passaggi sennò ce ne andiamo tutti da Volpi (il responsabile sanitario dell’Inter, ndr) e facciamo un lavorino per raddrizzare i piedi».
ESCAPE Sussurri: niente Champions, addio Mancini in virtù di una clausola di fuga nel triennale. «Nella vita si deve sempre lasciare quando si vuole, se non si sta bene o si vuole cambiare. Questo per dire che comunque ci sarà sempre questa possibilità, ma non esiste alcuna clausola di uscita».
FUTURO Intanto, però, il Mancio lavora per il futuro: per Touré e Toulalan, per Lavezzi e Darmian. Murillo? Preso: l’avrebbe voluto adesso.
GUARIN Non sarà un mago, ma Mancio ha ridato titolarità, credibilità (e mercato?) a un giocatore che era anarchico al cubo.
HERNANES L’unico adulto (con Podo, che si deve ambientare) che non è riuscito a far brillare: Mancio lo stima, ma di risposte buone (dal Profeta) per ora ne ha avuta veramente mezza.
IMPRESA «Se arriviamo in Champions, bé, vado in bici a Santiago de Compostela». Due imprese.
LIRA «Come mi ha convinto Thohir? Mi ha detto subito che non c’è una lira, ma io non c’ho creduto e ho detto di sì...».
MATEO E MARCELO «Mateo Kovacic? Diventerà un campione, ma deve imparare a...». E via varie cose. Quattro panche di fila. In più, a complicargli le cose, Marcelo Brozovic, l’Equilibratore: Mancio disse «prendiamolo» davanti a Italia-Croazia.
NERO «Sono incazzato nero»: approccio televisivo dopo Inter-Udinese 1-2.
OSVALDO Juve-Inter 1-1, Icardi non la passa a Osvaldo che esplode. Al rientro negli spogliatoi, Pablo si scaglia contro Mancio, lo fermano in 2 prima delle mani addosso. Mancio non lo perdonerà: sarebbe stato un precedente pericoloso.
PALLA LUNGA Vietata, bandita, orrore. Si gioca palla bassa. Risuona ancora un urlaccio contro Andreolli che pensò alla Viva il parroco e che poi gli tirò un rinvio in volto. «Non giocherà più...».
QUATTRO Come i Fantastici 4 (Kovacic, Podolski, Shaq e Icardi) insieme: idea provata e rimandata.
ROMBO Col 4-3-1-2, il decollo. «Al momento è il modulo migliore». Ma nel futuro c’è il 4-2-3-1.
SHAQIRI La lattina di Redbull nel motore interista. Il trequartista del rombo, che disse «sono qui perché mi ha convinto Mancini al telefono».
THOHIR Si fida ciecamente di Mancini, col quale può parlare in inglese. Si sussurra di una telefonata post 3-1 col Sassuolo, nello spogliatoio: ET guarda la classifica ed è molto preoccupato, Mancio lo tranquillizza e gli dice che la strada è quella giusta. Il suo motto: «Sono qui per vincere come 10 anni fa».
UE Sguardo largo, Europeo, niente ritiro pre-Coppa Italia. «L’anno prossimo lotteremo per lo scudetto, ma molto passa dalla conquista della Champions oggi».
VINCERNE 3 Di fila. E’ dal novembre 2012 (con Strama) che l’Inter non ci riesce: missione quasi riuscita a Glasgow; in A riuscirà a Cagliari?
ZEN Da neo 50enne vede tutto con filosofia, l’Inghilterra lo ha addolcito, twetta. I cazziatoni li fa (tipo, nell’intervallo col Sassuolo) ma ora è very British. E con battute sottili. «Non ho esultato perché ci siamo consultati con Icardi...». Che si era esentato dalla gioia su consiglio del proprio agente”, si legge.