.

GdS - Arriva il FFP 2.0: ecco cosa cambia per i club

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: Gazzetta dello Sport

Dalle colonne della Gazzetta dello Sport arrivano gli aggiornamenti relativi al Fair Play Finanziario. La sostanza è: si potrà investire di più con una strategia seria, ma in caso di sgarro le conseguenze saranno peggiori. Uefa ed Eca (Associazione Club Europei) si riuniranno a Berlino per definire gli ultimi dettagli, il 30 giugno le nuove norme saranno ratificate. I cambiamenti arriveranno sotto la pressione dei club scontenti, su tutti PSG e City.

 

Ecco i principi del Fair Play 2.0: favorire gli investimenti, aiutando sia chi è in regola, sia i nuovi azionisti, sia chi fatica a entrare nelle coppe. “Per combattere così l’effetto «fotografia» che è una distorsione evidente del Fair play: chi era ricco nel momento giusto, e si è trovato in Champions, sarà sempre più ricco. E chi era povero, beh, avrà poche chance di entrare - si legge sulla rosea -. Cosa succede? Prendiamo un grande club che oggi fatica a entrare nelle coppe: il Milan. Il suo obiettivo è la Champions 2016-17, ma senza investimenti farà una fatica tremenda. Avrebbe bisogno di spendere, mettiamo, 120 milioni sul mercato. Come non andare in bancarotta da fair play? Chiedendo un «voluntary agreement» all’Uefa. 1) Il club deve presentare un business plan nel quale indica investimenti, ricavi e perdite previste. Attenzione: cifre credibili, non scommesse. Tra i ricavi non si può indicare la futura partecipazione in Champions, sarebbe come un biglietto della lotteria, ma entrate da tv, sponsor e marketing (al massimo al Milan, vista la sua storia, può essere riconosciuta l’Europa League con la quale indicare 10 milioni di ricavi). 2) Secondo, importantissimo: visto che le spese sono ammortizzate in più anni, il Milan potrà spalmare i 120 milioni in 4 anni (30 all’anno) e vedersi scontati dall’Uefa i 30 milioni del primo anno. Un abbattimento del 25%. 3) Accedendo al «voluntary», al Milan saranno scontati anche i 90 milioni di deficit di quest’anno”.

Le buone notizie però sono finite qui. Bisognerà garantire tutte le perdite previste nei quattro anni al momento stesso della richiesta (con fidejussioni o altro). E poi, se alla fine del ciclo non verranno rispettate le regole, non ci sarà possibilità di patteggiare, ma si finirà sotto processo. “Insomma: la differenza è tra il «settlement agreement», il sistema di oggi che prevede la transazione, e il nuovo sistema volontario. I club potranno scegliere. Il volontario è preferibile soltanto se si pensa di poterlo rispettare. L’Inter, che è in regime di «transazione» fino al 2018, potrà chiedere il «volontario» solo nel 2019. In futuro dovranno addirittura passare 3 anni, e non uno, per un cambio di sistema. Cambio che potrebbe chiedere anche chi sta bene, dal Barça alla Juve. Interessatissima al nuovo sistema può essere per esempio la Samp, da tempo fuori dalle coppe: dovrà in caso fare richiesta entro il 31 dicembre per averne i benefici”, conclude il quotidiano.


Altre notizie