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Stabilità e sostenibilità, stelle polari tra le secche del covid. L’Inter cinese non farà certo eccezione e così ieri, con l’emissione del
nuovo bond da 415 milioni, ha portato la barca su acque ancor più tranquille: con la nuova operazione, in cui la Banca Rothschild ha agito come financial advisor e Goldman Sachs come global coordinator, si sostituiscono i due precedenti bond emessi negli anni scorsi per un totale di 375 milioni, oltre a una linea di credito da 50. Nei fatti, tutto il nuovo ammontare servirà a rimborsare integralmente le operazioni precedenti, così il debito in scadenza si sposta avanti di
5 anni, dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2027. L’operazione è
altamente strategica perché serve a raffreddare subito il fronte dei debiti a breve termine, senza scordare che nel nuovo orizzonte temporale dovrebbe prendere forma l’atteso San Siro di
Populous. Il bond dovrebbe avere un interesse intorno al 6%, in aumento rispetto al 4,875% dei due precedenti, mentre Fitch ha assegnato un rating “B+” con outlook stabile". Questo quanto sottolinea oggi la
Gazzetta dello Sport, che analizza i numeri e la strategia che c'è alla base di questa mossa da parte del club campione d'Italia.
C'è un passaggio che ha allarmato qualcuno, ma anche qui la
Gazzetta spiega: "Nella nota l’Inter ha confermato introiti in crescita per le sponsorizzazioni, in particolare quelle legate allo sponsor di maglia (incassi di 119 milioni fino a fine 2025), ma ha dovuto prospettare agli investitori ogni tipo di scenario, perfino quello in cui la morsa del
Financial Fair Play tornerebbe a stringersi.
«Non siamo in grado di dire ora se la Uefa imporrà sanzioni», ha ammesso l’Inter, che
come un’altra cinquantina di squadre fiaccate dal covid oggi sarebbe ben oltre i parametri".