GdS - Casting? Non una novità. Da Turci a Figo, passando per Sergio e Susic. Nel mezzo pure Moggi
Fonte: Gazzetta dello Sport
Non è la prima volta che nel calcio su usa il cosiddetto casting per scegliere allenatori o giocatori. Lo ricorda la Gazzetta dello Sport, che sottolinea altri esempi simili anche in casa nerazzurra. "Negli anni Novanta, tanto per restare all’Inter, alcuni calciatori raccontarono, tra il serio e il faceto, come il presidente Ernesto Pellegrini fosse solito organizzare delle cene nella sua villa di San Siro per conoscere meglio un giocatore in procinto di firmare il contratto col club nerazzurro. A tavola, parlando del più e del meno, lady Ivana, cioè la padrona di casa, trovava sempre il modo di far scrivere una frase, la più innocente, all’esaminato di turno. La presidentessa, appassionata di grafologia, analizzava poi lo scritto in modo da delineare il carattere del candidato. Un identikit di tipo psicologico quale supporto alla scelta che il presidente andava a fare, insomma. All’epoca si disse che almeno il terzino Raffaele Sergio (Lazio) e il portiere Luigi Turci (Cremonese), fossero stati giudicati non idonei sul piano della personalità. Anche l’attaccante Safet Susic stava per passare all’Inter (quella di Ivanoe Fraizzoli) ma l’affare fu mandato all’aria dall’intervento di un altro presidente, questo della Lega, cioè Antonio Matarrese, che consigliò caldamente a Susic di stracciare l’accordo visto che aveva firmato un regolare contratto anche col Torino del neo d.s. Luciano Moggi… Onde evitare maxi squalifica, Susic colse al volo la proposta del PSG. Dopo di lui, Luis Figo (1995) firma sia per il Parma di Calisto Tanzi che per la Juve di Luciano Moggi (sì, di nuovo!) e per evitargli un paio di anni almeno di sospensione lo Sporting Lisbona si accorda poi col Barcellona. Non proprio una squadretta...Figo approderà in Italia a fine carriera: Inter. Punzecchiato da Moggi, of course, il quale ha spesso asserito in pubblico l’esistenza di un contratto firmato da Dejan Stankovic per andare dalla Lazio alla Juve. Ma di non averlo depositato per non creare una crisi con l’Inter di Moratti, dove il giocatore si era trasferito preferendo Milano a Torino: toh, la Juve che fa un gesto di cortesia verso l’Inter...".