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GdS - Covid-19, la rivoluzione del calcio post-2024 è rimandata

di Mattia Zangari

Il Coronavirus cancella anche le scadenze del calcio del futuro, che erano state fissate per il 2024. Ora - si legge sulla Gazzetta dello Sport - il calendario attuale va riscritto, almeno fino a Qatar 2022. Poi verrà il futuro. Un progetto — per sommi capi — era già in agenda: un nuovo torneo, il Mondiale per club, da giocarsi ogni quattro anni, dal 2021, nella seconda metà di luglio, con 24 squadre (8 europee, le vincenti delle ultime 4 edizioni di Champions ed Euroleague) divise in 8 gruppi da 3. Non amato dall’Uefa, prenderà il posto di Confederations Cup per nazionali e della Coppa del mondo per club (quella ora a dicembre), con l’obiettivo di opporsi al megatorneo estivo “privato” dei club (l’ICC).

Lato Nazionale, la Nations League è un successo che ha quasi cancellato le amichevoli; per ora è accantonata la Global Nations, il torneo finale tra le vincenti delle Nations dei sei continenti. Però i grandi club — che hanno dato l’ok al Mondiale per club — spingono per avere più date, comprimendo le finestre per le nazionali. L’idea era far giocare le stesse 10 partite di qualificazioni, gruppi di Nations e residue amichevoli in soli tre periodi (a marzo 3 partite, a settembre altre 3, tra fine ottobre e inizio novembre 4), cancellando giugno.

Nell’intervista alla Gazzetta, Infantino ipotizza uno scenario con meno partite che potrebbe non far felici proprio tutti. Ecco le proposte che fa la rosea: 1) ridurre i campionati a 18 squadre (che sia l’ora di un ordine?); 2) non pensare a una Champions oltre le 17 partite; 3) ridurre qualche playoff tra nazionali; 4) non ingrandire più Europei (24 finaliste) e Mondiali (48); 5) non inventarne nuovi. E intanto, con il Mondiale per club rinviato, può darsi che resti quello di dicembre.


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