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GdS - Dalla Juve all'Inter: l'arte di Marotta cambia gli equilibri

di Alessandro Cavasinni
Oggi la Gazzetta dello Sport elogia il lavoro straordinario di Beppe Marotta all'Inter, indicandolo come uno dei fattori principali del cambio di guardia in testa al calcio italiano: dalla Juve ai nerazzurri, non un caso.

Il dirigente è un maestro sul mercato, un'abilità che negli anni a Torino gli ha permesso di fare terra bruciata attorno alla Juve svuotando spesso la concorrenza. E sono già tante le battaglie vinte con la casacca nerazzurra: Lukaku strappato alla sua ex società la più brillante, e ora il mirino si sposta su Scamacca.

"L’a.d. bianconero lascia a ottobre 2018, anche per i postumi dell’affare Ronaldo e per l’ascesa di Fabio Paratici, e meno di due mesi dopo è già alla guida dell’Inter: qui duelli, schermaglie e rivalità diventano all’ordine del giorno, anche perché c’è un “monopolio” bianconero da provare a intaccare - ricorda la Gazzetta -. Dopo una fase di ambientamento e silenziosa ristrutturazione societaria, le mosse decisive arrivano nell’estate 2019: Marotta e Zhang portano ad Appiano Antonio Conte, “apertore” del ciclo bianconero, e lo accontentano con l’acquisto di Lukaku. Sono i giorni in cui la sfida alla Juve e al successore Paratici è più diretta: lo juventino sembra spuntarla con uno scambio che doveva portare allo United Dybala, il no di Paulo stoppa tutto. Marotta non spreca l’assist e non lascia tempo di riformulare: Big Rom è a Milano. La ciliegina è piazzare Icardi a Parigi, evitando che finisse in orbita torinese, con tanto di penale nel contratto col PSG. Quella tripletta cambia il “vento”: col gran lavoro di Conte e i passaggi a vuoto dei bianconeri gli equilibri si spostano. Marotta intanto continua in rotta di collisione sul mercato, prima su Kulusevski, poi su Chiesa: in entrambe le occasioni la spunta Paratici, che poi fa spazio a Cherubini, un altro con cui l’a.d. nerazzurro ha lavorato. Come Allegri, del resto, a cui Marotta pensa per il dopo-Conte".
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