GdS - Debutto Hernanes: ecco i tre punti chiave
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Gazzetta dello Sport analizza il debutto in nerazzurro di Hernanes attraverso lo sviluppo di tre punti. Ecco quali:
1) Cosa è piaciuto
L’importanza di quel corner telecomandato da Hernanes sulla testa di Samuel va oltre la giocata in sé: in fondo, sempre e solo di un calcio d’angolo si è trattato. Ma nell’economia della preparazione delle partite di Mazzarri la gestione e dunque gli allenamenti sui calci piazzati rivestono un’importanza tutt’altro che secondaria. E domenica sera il suo riferimento a Inter-Catania («Corner battuti: 14. Pericoli: zero») manifestava, più che sottintendeva, l’attesa di un uomo che rendesse compiuto un certo tipo di lavoro. In attesa di vederlo all’opera anche su un calcio di punizione da posizione «interessante» (ma quelli bisogna procurarseli...). Per il resto, di Hernanes non è dispiaciuta la pazienza, anche se non subito la serenità («Avevo un po’ d’ansia perché non giocavo da due settimane») con cui ha aspettato di entrare in partita. E’ piaciuta la personalità nel cercare sempre la giocata, a costo di sbagliarne più di una. Lo avrebbe aiutato molto trovare presto il gol, con quel tiro al 20’ finito fuori di poco: ci riproverà presto perché ce l’ha nel dna e, soprattutto, perché glielo chiede Mazzarri.
2) In cosa puo' migliorare
I margini di crescita sono atletici e di inserimento: una sola settimana di allenamenti con la squadra non può bastare a conoscere i compagni e neanche ad assimilare - per quanto Mazzarri lo abbia martellato da subito - i meccanismi di gioco e gli automatismi richiesti dal tecnico. Atleticamente parlando, Hernanes è un finto lento: arriva sulle palla più di potenza che di rapidità. Ora non è al top della condizione e questo è emerso tanto più quando anche il resto della squadra ha iniziato a segnare un po’ il passo. Non è l’unico, del resto, a non poter ancora garantire la stessa intensità per tutti i 90’: domenica si è visto che è così anche per Samuel, Guarin (che nella ripresa ha pagato in maniera palese l’ultimo mese nel frullatore del mercato), Milito e nel lavoro settimanale lo si vede anche per Botta e Icardi. Hernanes ha già fatto dei test che aiuteranno lo staff atletico a farlo allenare il meglio possibile: anche ascoltando il suo parere per conoscerne le abitudini di lavoro e non stravolgerle in corsa.
3) La sua collocazione
E’ prevedibile che Mazzarri insista a schierarlo mezzala sinistra, incontrando il gradimento del giocatore: «E’ la posizione che preferisco: amo dare una mano e così posso anche aiutare in difesa, rubare palloni e ripartire». Poi, senza sbilanciare troppo la squadra e dunque anche in base al lavoro degli altri, di Hernanes potrà essere sfruttata anche la duttilità: il brasiliano può essere avvicinato alla porta, da trequartista in un 3-4-1-2 o in un 3-4-2-1; oppure essere schierato più «basso», da mediano più tecnico accanto ad un giocatore che più di lui abbia caratteristiche di interdizione. Ma questa è una soluzione meno immediata: l’Inter di adesso, alla ricerca di certezze ed equilibri, non può ancora permetterselo.