GdS - Ecco chi è Vidic: dalle bombe fino all'Inter
Fonte: Gazzetta dello Sport
"Quando cresci sotto le bombe, e senti sibilare proiettili e aerei, e ti ripari fra i ruderi di case sventrate della Serbia e il tuo migliore amico crolla davanti a te per un attacco al cuore, sul campo, giocando a calcio, beh, «allora apprezzi la vita forse più di alcune altre persone...». Nemanja Vidic è ben oltre che il futuro centralone dell’Inter e un colpaccio a parametro zero. E’ un Colosso che ha visto il mondo da altre angolazioni, ed è per quello - come disse al Daily Mail nel 2008 - che giocoforza capisci quant’è forte e da abbracciare la vita". La Gazzetta dello Sport propone un ritratto extra-calcistico del difensore serbo, appena preso dall'Inter. "C’è calcio e c’è storia dietro al Colosso di Uzice, città industriale nell’ovest della Serbia. Nemanja cresce quando la gente urla e combatte, il popolo serbo, il Kosovo, le bombe della Nato «e io - raccontò - crescevo senza capire il perché di quella guerra». Da juniores dell’Uzice andava ad allenarsi nella pista d’atletica fuori dallo stadio: il campo era inagibile e troppo sott’occhio dei bombardamenti. «Quel periodo fu il peggiore: sentivi gli aerei che venivano a bombardare la tua gente e la tua città» ha raccontato. A 15 anni Vida (così lo chiamano tutti) va alla Stella Rossa, Belgrado ha le sue pericolosità e porta pure un colpo micidiale: Nemanja cresce con Vladimir Dimitrijevic, inseparabili, si erano conosciuti all’Uzice, cercavano la gloria insieme. Un brutto giorno Vladi va giù, per terra: infarto, giovanissimo. «Lui è sempre con me» ricorda Vidic che spesso quando torna a casa va a trovare la scuola-calcio aperta a nome di Vladimir. Si cresce in fretta così. Si apprezza la vita, così. Sì: c’è calcio e c’è storia dietro Nemanja. C’è la forza di imporsi al Manchester United dopo un inizio in cui credeva di aver sbagliato scelta e un colloquio con Sir Alex Ferguson che gli dà forza; e quella scelta arrivò a scapito della Fiorentina che lo ebbe praticamente in mano, più del Parma e del Palermo qualche anno prima". Ora l'Italia è arrivata, con lo sbarco al'Inter. Finalmente.