GdS - Fatturato, enorme il gap con le big europee
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Gazzetta dello Sport torna ad analizzare i conti dei club italiani anche in relazione all'Europa. E i dati restano poco confortanti. "I fatturati 2014-15 confermano la tendenza dell’ultimo decennio: tra noi e loro si è creata una distanza siderale, che un po’ rispecchia l’andamento dei Pil nazionali ma è anche e soprattutto il frutto di scelte sbagliate del movimento pallonaro, proprio nella fase in cui il calcio si è convertito all’entertainment puro e le squadre si sono trasformate in marchi globali - si legge -. Una premessa, questa, doverosa per inquadrare la sfida impari della portabandiera tricolore: i ricavi della Juve, al netto delle plusvalenze, hanno toccato quota 328 milioni staccando Milan (224), Roma (187) e Inter (181), ma le fantastiche quattro viaggiano attorno al mezzo miliardo e forze nuove avanzano prepotentemente. In Europa il Real Madrid si conferma in testa con 578 milioni, il Barcellona sale al secondo posto a 566 scalzando il Manchester United (519), quarto il Bayern a 474. E altre inglesi corrono, tra sterlina forte e introiti tv inarrestabili: Manchester City 462 milioni, Arsenal 453, Chelsea 413. Il Paris Saint Germain, che non ha ancora reso noto l’ultimo bilancio, tende verso il mezzo miliardo, ma tra i ricavi figura quella sponsorizzazione gonfiata con la Qatar Tourism Authority, già nel mirino dell’Uefa. Fatto sta che la Juve, pur avendo consolidato la sua presenza nella top ten europea, deve fare i conti con una concorrenza durissima, in un contesto che rischia di essere stravolto pure dalla geopolitica: basti pensare all’acquisizione da parte di investitori cinesi del 13% del City Football Group, cioè quella multinazionale calcistica messa su dallo sceicco Mansour con le squadre di Manchester, New York, Yokohama e Melbourne e valorizzata ben 2,8 miliardi di euro".
Ma dove va rintracciata la differenza più evidente? "Il gap è più marcato per i ricavi da gare, che raccolgono principalmente gli incassi da stadio, tra biglietteria ed extra, e poi i gettoni per amichevoli o manifestazioni tipo Supercoppa - spiega la rosea -. Nel caso delle due spagnole ci sono pure le ricche quote dei soci (una ventina di milioni a testa). Il succo, però, non cambia: la Juve ha fatto da apripista in Italia con lo stadio di proprietà che ha moltiplicato le entrate da gare (da 11 a 61 milioni)". Il tutto senza dimenticare l'esportazione del marchio, e quindi l'area commerciale, che vede le big inglesi e spagnole ancora dominare sui club italiani.