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GdS - Il calcio come il Titanic: in rotta di collisione con l'iceberg procuratori

di Egle Patanè
"L’allarme suona da tempo, ma la gente continua a ballare nel salone della nave, e sembra davvero di assistere alla scena del Titanic che affonda mentre la musica culla improbabili sogni". Si apre così l'analisi della Gazzetta dello Sport sullo scenario calcistico odierno che vede i procuratori sportivi assumere un controllo sempre crescente di un sistema che inizia a fare acqua da tutti i lati. Non a caso la metafora del Titanic, che a differenza della sontuosa ma sfortunata nave del 1912 oggi vede chiaramente l'iceberg contro il quale andrà a schiantarsi. Esempio lampante della crescente preoccupazione in merito è quanto dichiarato dal presidente della Fifa Gianni Infantino che ha parlato della necessità di 'regole più trasparenti e chiare' e di un cambio di rotta.

"I numeri che riguardano le commissioni agli agenti sono sbalorditivi se si legge il report della Fifa che prende in esame il periodo dal 2011 al 2020. Sono stati spesi 3,5 miliardi di dollari. L’Italia, che brilla per essere uno dei Paesi più generosi con gli agenti, ha contribuito con 762 milioni di dollari (673 milioni di euro), mentre la Spagna si è fermata a 264 milioni" si legge sulla Rosea che spiega: "Nel 2011 il costo è stato di 131,5 milioni, nel 2020 di 640 milioni. Un aumento che fa sgranare gli occhi per lo stupore: che nel calcio circolassero tanti soldi si sapeva, ma che fossero così tanti, e per di più in continua crescita, forse non lo sospettava nessuno". Commissioni quintuplicate nell'ultimo decennio a fronte dei soldi destinati ai club per la formazione dei calciatori cresciuti di solo mezzo milione: da 38 milioni a 38,5.

Una barzelletta che fa sorgere spontanea la domanda: "la gente che va negli stadi e paga il biglietto per vedere una partita, o si abbona a una piattaforma tv, oppure preferisce assistere a un duello tra due squadre di agenti? La risposta è tanto ovvia quanto logica" che però non trova reale riscontro nel calcio in cui a gonfiarsi sono solo "le tasche degli agenti" che per contro sottraggono denaro all'attività più importante dell’insegnamento. Una riflessione che fa scaturire un ultimo ma non meno importante interrogativo: "agli agenti interessa di più la commissione che si ottiene dai club per un trasferimento o il futuro sportivo del campione assistito?".
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