GdS - La storia di Dalbert: dalla fame a Rio alla svolta al Vitoria Guimarães con Conceição
Spazio anche per una breve biografia di Dalbert, terzino brasiliano promesso sposo dell'Inter, sulle pagine della Gazzetta dello Sport. La rosea ha scavato nel passato non facile del laterale del Nizza, ricordando che prima di diventare un giocatore famoso ha conosciuto la fame. "Cresciuto dalla nonna Sebastiana insieme ai 7 fratelli - si legge sulla rosea - andava ad allenarsi con la bicicletta del papà. Dodici chilometri all’andata e 12 al ritorno, per coltivare il sogno di sfondare. A 16 anni, però, Dalbert giocava ancora nel Barra Mansa, modesto club della sua città. E i soldi in famiglia continuavano a scarseggiare. «Non potevo stare a guardare - raccontava lo stesso Dalbert in un intervista alla Folha de San Paulo -. Così chiesi al mio amico Amarildo di farmi lavorare: aveva un banchetto di ortaggi e io facevo lo scaricatore di cassette». Il grande calcio era ancora lontanissimo. E nemmeno i rapidi passaggi nelle giovanili di Fluminense e Flamengo servirono ad avvicinarlo. A quel punto, nonna Sebastiana prese in mano la situazione e convinse il nipote quasi 20enne a migrare in Europa".
Dopo due stagioni tra i carneadi dell’Academico Viseu, poi finalmente arriva la svolta che si chiama Vitoria Guimarães. E soprattutto Sergio Conceição, l’ex ala dell’Inter che da tecnico ci mise poco ad accorgersi del talento di Dalbert, strappandolo in fretta alle riserve. Bastò poi solo un campionato in prima serie per convincere il Nizza a pagarlo due milioni. Il resto è storia recente. "Fisicamente è fortissimo: esplosivo, rapido. E poi ha un buon piede e la testa sulle spalle", il virgolettato è dello stesso Conceição.