GdS - Mancini con Medel-Felipe Melo. E chi fa gioco?
Fonte: Gazzetta dello Sport
Manca un regista. Il ritornello, puntuale, torna dopo ogni prestazione opaca, per poi scomparire quando giungono successi in serie. E allora, dopo il ko con la Lazio, riecco la critica: "A quest'Inter manca un regista". La Gazzetta dello Sport analizza: "L’Inter capolista si presenta di fronte alla Lazio, a San Siro, con la coppia Medel-Felipe Melo. Se una mossa del genere l’avessero fatta il Paròn Rocco o Helenio Herrera, li avrebbero massacrati. Mancini, invece, si permette di schierare due mediani e di tenere in panchina gente come Ljajic, Brozovic e Guarin che con il pallone tra i piedi hanno sicuramente più dimestichezza di Medel o Felipe Melo. Il problema dell’Inter è imbeccare gli attaccanti, allargare il gioco sulle fasce, mettere in condizione gli esterni di puntare gli avversari nell’uno-contro-uno. Difficile riuscire nell’impresa se a distribuire il pallone è Medel o, in alternativa, Felipe Melo. Non stiamo parlando di raffinati pensatori di centrocampo, ma di uomini che danno il loro meglio quando si tratta di contrastare l’azione avversaria, quando si deve recuperare il pallone, quando in sostanza si deve difendere e non attaccare. L’Inter, contro la Lazio, ha un possesso palla del 64,7 per cento, quindi piuttosto alto. Eppure, tutto questo lavoro produce un solo tiro nello specchio della porta nemica (quello del gol di Icardi). Ciò significa che il titic-e-titoc dei nerazzurri è fine a stesso, non produce pericoli per la Lazio e spesso i passaggi, anziché in avanti, vengono effettuati all’indietro. Manca un giocatore in grado di assumersi la responsabilità della costruzione della manovra, e questo ragionamento è indipendente dal risultato: è dall’inizio del campionato che l’Inter, a livello di qualità, balbetta, fatica a creare gioco. Si pensava che il tempo avrebbe garantito i necessari miglioramenti, ma al momento non se ne vede traccia. Alla Lazio un mediano basta e avanza: è Biglia, abile a distruggere e a far nascere le azioni. Pioli non si sogna di inserire il secondo nemmeno quando deve difendere il vantaggio. Il risultato di San Siro è figlio anche di queste scelte tecniche".