GdS - Marotta per la prima volta contro la 'sua' Juve: voglia di rivincita
Fonte: Gazzetta dello Sport
Un anno fa il tanto discusso 2-3, ora una sfida che vale sempre la Champions per l'Inter, mentre la Juventus ha già chiuso il discorso scudetto. In mezzo, le emozioni di Beppe Marotta, al suo primo incrocio con la sua ex squadra. "È la voglia di rivincita verso un club dal quale si è sentito lontanissimo il giorno dopo il divorzio, anzi no, il giorno stesso - sottolinea la Gazzetta dello Sport -. Tanto che per la prima volta nella sua vita Marotta ha scelto di fare un’inversione a U, il cambiamento più radicale che possa esserci: dalla Juve all’Inter, cosa vuoi che siano le montagne russe o il bungee jumping? Perché se il gioco è «trova una similitudine», eccola, giusto questa: nel 2010 Marotta entrò in una Juventus che aveva appena nominato – 12 giorni prima – Andrea Agnelli presidente. E nel 2018, dopo l’addio al club bianconero, Marotta approda in nerazzurro un mese e mezzo dopo la nomina a presidente di Steven Zhang. Il resto è un punto di partenza diverso: l’Inter di oggi è calcisticamente più avanti di quanto non fosse la Juventus nel 2010. Ha certezze europee, almeno. E sono certezze che in qualche modo hanno stuzzicato Marotta, convinto di potersi prendere una rivincita nei confronti della Juventus. Che poi per vincere si debba passare per terreni inesplorati, fa parte del gioco e lo stesso Marotta l’aveva messo in conto. Quando ha accettato la corte dell’Inter non immaginava certo di entrare in quel che è sembrato un girone dantesco, tra giocatori da sospendere, altri da multare per presunti ritardi aerei, mogli da gestire, richieste di cessioni, spogliatoio e allenatori da difendere e coccolare. Una cosa però si può dire: Marotta era consapevole del rischio di entrare in macchina a Gran Premio in corso. Una macchina non settata da lui, quindi con potenziali nodi che puntualmente sono venuti al pettine. Forse è giusto dire che il suo primo vero Inter-Juve da nerazzurro sarà quello della prossima stagione. Però il calcio non ha tempistiche comode, fila via più veloce. La qualificazione Champions è lo scudetto che si può vincere oggi, prima di inseguirne uno vero domani".
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