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GdS - Quattro nodi per l'Inter di Thohir e Mazzarri: Milito, esterni, Kovacic-Guarin e tenuta mentale

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Juve, Napoli e Roma volano in classifica. L'Inter, che pure non sta facendo male, si trova già staccata dalla zona Champions. Mancarla per il terzo anno consecutivo, visto l'andamento delle dirette concorrenti, non è uno scenario così lontano dalla realtà. "È un presupposto accettabile e verrà accettato? Potrà essere davvero applicabile ad una squadra che si chiama Inter il concetto di pazienza? La pazienza di aspettarla nel suo processo di (ri)crescita? E quel processo potrà nel caso essere accelerato già a gennaio? Anche di questo, si suppone, Mazzarri parlerà con Thohir e Moratti nel summit previsto dopo l’ingresso in società dell’indonesiano", spiega oggi la Gazzetta dello Sport, che poi propone i 4 nodi principali di questa nuova Inter.

Milito - "Il problema è che il Principe mancherà ancora abbastanza e il perché finora Icardi sia stato impiegato come un part time è stato sintetizzato dalla sua necessità di fermarsi dopo aver giocato contro l’Atalanta meno di mezzora. Sta di fatto che il paradosso del miglior attacco del campionato senza un vero centravanti finisce per forza per scoprire il suo lato debole quando, come a Bergamo, Palacio vive una gara di appannamento e non riesce quasi da solo a mascherare certi limiti". 

Esterni - "Fattore numero due: Mazzarri non ha mai nascosto l’importanza, per il suo calcio, del contributo degli esterni. Quando l’Inter non trova sbocchi sulle fasce perde soluzioni, diventa prevedibile, si attorciglia su se stessa. Martedì, forse per la prima volta in questa stagione, Jonathan e Nagatomo hanno steccato insieme, tradendo deficit di base ancora non cancellati, per quanto i due siano stati rivitalizzati dal tecnico. Che non a caso, nella sua Inter ideale, avrebbe voluto Isla e Zuniga. E non a caso, probabilmente, Thohir ha già accennato all’esigenza di esterni per il futuro (più o meno immediato?)".

Guarin-Kovacic - "Ancora: a fronte di un Alvarez trasformato rispetto all’anno scorso, il talento di Kovacic si rivela ancora acerbo e quello di Guarin a intervalli più o meno regolari sembra andare in letargo, mentre l’Inter avrebbe un tremendo bisogno di riconoscere sempre in lui il trascinatore che potrebbe essere".

Tenuta mentale - "Quarto nodo: questa squadra, per compensare ai suoi gap di qualità tecniche, dovrebbe avere sempre un rendimento vicino al top da parte di tutti o quasi gli undici in campo, mentre a Bergamo si sono espressi sotto standard in troppi. Dovrebbe riuscire a toccare sempre il 100% dell’intensità mentale, e la cosa è quasi impossibile: tre rimonte subìte nelle ultime cinque partite non sono un segnale irrimediabile, ma neppure casuale".


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