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GdS - Saluta Eto'o: è lui il calciatore più forte d'Africa di tutti i tempi

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Se ne può parlare, però sono in tanti a pensare che Samuel Eto’o sia stato il miglior calciatore africano di tutti i tempi. Meglio di George Weah, che pure ha vinto il Pallone d’Oro. Di Didier Drogba, di Yaya Touré, di Nwankwo Kanu. O, andando più indietro, di Rabah Madjer, Abedì Pelé, di Roger Milla, che di Samu era l’idolo d’infanzia. Devono ancora chiudersi le carriere di Salah, Mané e Mahrez, ma Samu sembra superiore a tutti". Lo scrive la Gazzetta dello Sport, il giorno dopo l'ufficialità del ritiro del Re Leone. "Per le quattro Champions vinte (giocò 3 spezzoni anche nel trionfo del Madrid del 2000), per i due tripletes consecutivi con Barcellona e Inter, per le due coppe d’Africa, per l’oro olimpico di Sydney 2000. Per i gol in due finali di Champions, per l’impatto avuto sul Barcellona e sul calcio europeo - si legge -. Quando Samu arrivò al Camp Nou, agosto 2004, per 24 milioni, 12 al Madrid che non aveva creduto in lui e 12 al Maiorca, il Barcellona aveva vinto una Champions. Quando se n’è andato, cacciato da Pep Guardiola 5 anni dopo, il Barça ne aveva tre. Ha cambiato la storia del Maiorca, del Barcellona, dell’Inter. E del Camerun. È il pichichi all-time della Coppa d’Africa e per il suo continente si è sempre battuto fieramente e coraggiosamente, lui che ha un carattere da vero 'Leone Indomabile' come da nickname dei giocatori camerunesi. A Weah mancava la nazionale, a Drogba le cose con una nazionale spettacolare non sono andate così bene. Come loro Samu ha mostrato tanto anche fuori dal campo. La lotta al razzismo, per esempio. Nel 2005 a Getafe tirò la palla contro i tifosi che gli davano della scimmia. Un anno dopo a Saragozza disse «Non gioco più» e rimase in campo solo perché lo trattennero l’arbitro e Frank Rijkaard. E poi i buu a Cagliari nel 2010, gara decisa da lui, anticipo di quanto successo a Lukaku 9 anni dopo".


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