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GdS - Spalletti regista della voglia azzurra. E pure l'Inter morattiana non era una semplice 'legione straniera'

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"C’è la regia di Spalletti dietro alla voglia di Italia che sta crescendo nell’Inter. Gagliardini è ormai un punto fermo, D’Ambrosio partirà fra i potenziali titolari anche nella prossima stagione, Candreva e Santon dovrebbero restare in rosa. Scattato intanto l’assalto a Federico Chiesa (Napoli e Juve le altre agguerrite pretendenti), piace Barella, a buon punto la trattativa per Politano e nel 2019 arriverà sicuramente il 19enne Alessandro Bastoni che quest’anno dovrebbe essere titolare nella difesa dell’Atalanta". Questa l'analisi della Gazzetta dello Sport sulla rinvigorita idea azzurra in casa Inter.

E c'è anche un tuffo nel passato che ribalta in parte le leggende metropolitane. "L’Inter morattiana? Beh, occhio a considerarla una semplice 'legione straniera' - si legge -. Ad Appiano il senso di appartenenza e la 'cultura' della Serie A erano infatti altissimi nel momento di maggiore gloria. L’Inter toccò livelli stellari nel 2010, ecco allora l’undici titolare del Triplete: Julio Cesar (in Italia dal 2005); Maicon (2006), Lucio (2009), Samuel (2000), Zanetti (1995) o Chivu (2003); Cambiasso (2004), Stankovic (1998) o Thiago Motta (nazionale italiano dal 2011); Pandev (cresciuto nelle giovanili dell’Inter), Sneijder (2009), Eto’o (2009), Milito (giocava nel Genoa già nel 2002). Insomma, solo tre giocatori erano appena arrivati in Serie A, gli argentini avevano sangue italiano e altri stranieri erano qui da bimbi. E in panca c’erano poi personaggi di enorme carisma come Toldo, Cordoba (all’Inter dal 2000) e Materazzi".

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