GdS - Toni e Icardi rinverdiscono le gesta di Panenka
Fonte: Gazzetta dello Sport
Cucchiaio, scavino, lob, pallonetto, scavetto. Lo chiamano in tanti modi quel gesto tecnico di alzare dolcemente la palla su calcio di rigore, beffando il portiere che, di solito, non la prende benissimo. Toni sabato e Icardi domenica hanno riportato l'attenzione su questo particolare modo di calciare i rigori. "Due scavetti un po’ 'sporchi', non perfetti per esecuzione, ma efficaci - sottolinea la Gazzetta dello Sport -. «Soltanto un pazzo o un genio può battere un rigore così», disse un giorno Pelé. Vero. Se il cucchiaio riesce, il tiratore viene celebrato come un artista d’avanguardia. Se il portiere non abbocca, il rigorista fa la figura del pirla, e non di Pirlo specialista del genere. Gloria o derisione, non c’è altra via di uscita. Il cucchiaio ha una data di nascita, 20 giugno 1976, la sera in cui Antonin Panenka, trequartista coi baffi dell’allora Cecoslovacchia, con un pallonetto dal dischetto mise a sedere Sepp Maier, mitico portiere dell’allora Germania Ovest. Mezzo mondo fece «ooohhh». Era la finale dell’Europeo nella ex Jugoslavia e i ceki s’imposero ai rigori proprio con lo «scavo» di Panenka. Gli storici dicono che quella fu la prima volta del cucchiaio, ma il calcio esiste da più di cent’anni e chi può sapere se prima, in qualche partita dimenticata, non sia stata eseguita una cavadinha, così come è chiamato il gesto in Brasile".