Gianfelice Facchetti: "Suarez intelligente fuori e dentro il campo. Le sue scelte una dimostrazione di interismo"
Gianfelice Facchetti ricorda dalle colonne di Tuttosport lo scomparso Luis Suarez. "Una persona piacevole, con la battuta pronta, spigliata. Con un’arguzia e un acume verbale che denotava un’intelligenza che per chi l’ha visto giocare dal vivo si può tradurre nell’abilità dello stare in campo - dice Facchetti jr - Accettò di allenare l’Inter in momenti non facili. Non una, ma più volte. Il coraggio di esporsi e di mettersi la faccia quando le cose non girano, è raro. Quella scelta di Luisito fu una grande dimostrazione di interismo, senza alcun dubbio".
Per Gianfelice, Suarez riporta ricordi di "colossi gentili, che sapevano giocare con la palla e profumavano di canfora. Poi ovviamente crescendo, non posso non ricordare quando fermavano mio papà e decantavano la formazione della Grande Inter. C’era un’unità di intenti canalizzata dalla figura di Herrera, ma parliamo di una squadra con tanti leader. Picchi era un allenatore in campo, mentre Suarez era un’altra mente, quella che portava a realizzare il gioco voluto dal tecnico".