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Gravina: "Cerco una rivoluzione di sistema. Marotta? Sarebbe il profilo giusto. Troppi stranieri in A"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere della Sera

Lunga intervista del Corriere della SeraGabriele Gravina, unico candidato alle elezioni federali del prossimo 22 ottobre.

Da dove si parte?
"Dalla base. Vorrei reintrodurre l’ora di calcio nelle scuole. E poi certificare la qualità delle nostre scuole calcio e sviluppare gli asset giovanili".

Come sarà la rivoluzione di Gravina?
"Di sistema. Nel programma ho giocato con le parole: fede, azione, alleanze. C’è un piano strategico per arrivare in tempi rapidi a una nuova concezione del calcio. Un calcio più equo e sostenibile, il calcio della collettività e non dei singoli interessi. Come detto si parte dalla base, dai giovani, ma anche da una riqualificazione etica e morale. Vogliamo dare subito una scossa".

Lei cosa pensa di Mancini?
"È un bravo tecnico chiamato a gestire una situazione difficile sia perché non c’è una governance, sia perché la rosa a sua disposizione non è più quella di un tempo. Ma è preparato e dispensa tranquillità. Ora bisognerà assisterlo".

La Nazionale è l’asset più importante della Federcalcio. Si parla della riforma del Club Italia.
"Inteso proprio come un club, come fosse Juve, Milan o Torino. Io sarò il presidente, poi serve un consiglio direttivo. Il Club Italia sarà diviso in due aree: organizzativa e tecnica".

Arriverà Beppe Marotta?
"Sarebbe il profilo giusto perché stiamo parlando di un grande dirigente a livello europeo. Ci siamo confrontati e ho potuto verificare di persona il suo interesse. Ma la disponibilità, che c’è ed è reale, si scontra con i parametri economici. Non so se sarà un matrimonio possibile…".

Mancini, ultimo ct della lista, si lamenta dei troppi stranieri in serie A.
"Un problema serio di non facile risoluzione. Ci sono delle leggi e non possiamo cambiarle. Credo che l’ostacolo vada aggirato cercando di produrre i talenti in casa".

È tifoso?
"Da ragazzo adoravo Gianni Rivera, da dirigente ho ammirato soprattutto Gianni Agnelli, stimo tantissimo Arrigo Sacchi. Sono tifoso di tutte le Nazionali giovanili. Mi piace chi progetta il calcio puntando sui giovani come stanno facendo Fiorentina, Sampdoria, Atalanta e Udinese".

Cosa ne pensa della Var che tanto fa discutere?
"È stata un’ottima intuizione che ha ridotto gli errori. Va migliorata e incentivata, magari proponendo due chiamate a squadra per partita. Ne parleremo con Nicchi. Quello della Var non può essere un processo statico".

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