CdS - L'Inter e gli scontri diretti: se 3 indizi fanno una prova, cosa fanno 5?
Fonte: Corriere dello Sport
"Se 3 indizi fanno una prova, cosa fanno 5? Una domanda lecita, considerando che 5 delle 6 sconfitte rimediate dall’Inter in questo primo scorcio di stagione sono arrivate in uno scontro diretto o in un big-match. In questo senso, l’unica vera eccezione è il successo in casa della Roma. Un po’ meno quello sulla Lazio, visto che la squadra di Sarri staziona a metà classifica. Ad ogni modo, c’è una netta differenza nel rendimento e nei numeri raccolti da Lautaro e soci quando il livello delle gare si alza. L’attacco segna meno. La difesa incassa di più. E, più in generale, aumentano errori, disattenzioni, mentre calano cattiveria e concretezza. Chiaro che il valore dell’avversario faccia la differenza. Ma lo è altrettanto che una grande squadra, per puntare in alto e conquistare titoli e trofei, debba battere qualche rivale diretta". Anche il Corsport, oggi, punta il dito sul tabù attuale, quello dei big-match.
Dalla Juve al Napoli, dal Milan all'Atletico fino al Liverpool: 5 ko che bruciano, con errori e situazioni che si ripetono in maniera sinistra. Prima fra tutte, quella relativa ai gol subiti nei finali di partita. E poi la mancanza di cinismo, per un attacco che negli scontri diretti sembra perdere la sua capacità realizzativa mostrata nelle altre gare. "Ora più che mai serve un’inversione di rotta, innanzitutto mentale", avvisa il quotidiano romano.