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CdS - Lookman è Londra e aspetta il rilancio dell'Inter. Che però attende la prima mossa dall'Atalanta

di Milano Redazione FcInterNews.it

Ferragosto lontano dai riflettori per Ademola Lookman, che ha scelto Londra, la sua città natale, per trascorrere queste settimane. Come riportato dal Corriere dello Sport qui, vicino alla famiglia e lontano da Bergamo, dove non mette piede dal 5 agosto, l’attaccante dell’Atalanta si allena in attesa che la trattativa con l’Inter possa sbloccarsi. Una scelta di discrezione: nessuna presenza a Milano, nessuna esposizione pubblica, solo lavoro e concentrazione sul calcio e sull’obiettivo di vestire nerazzurro nella nuova stagione. L’Atalanta è a conoscenza della sua posizione, ma non rilascia informazioni, nel rispetto della privacy.

In viale della Liberazione la linea è chiara: non muoversi finché Percassi Jr. non indicherà una cifra per il cartellino. Solo allora l’Inter valuterà se rilanciare. L’accordo con Lookman è già definito fino al 2030, con stipendio iniziale di 4,5 milioni a salire, e la volontà del giocatore di unirsi a Chivu è totale. Per questo Marotta e la dirigenza evitano di esplorare alternative, per rispetto verso un calciatore che ha preso una posizione netta.

In casa Inter la posizione sul caso Ademola Lookman è chiara e immutata: nessuna iniziativa fino a quando l’Atalanta non farà la prima mossa. In viale della Liberazione attendono un segnale concreto da parte del club bergamasco - che sia una telefonata, un messaggio o una comunicazione formale - con la richiesta economica per l’attaccante nigeriano. Solo allora la dirigenza nerazzurra valuterà se ci siano i margini per un rilancio e per portare il giocatore a Milano. L’accordo con Lookman, infatti, è già stato raggiunto: contratto fino al 2030, con stipendio a salire a partire da 4,5 milioni di euro.

Per rispetto dell’intesa e della volontà del calciatore – che ha manifestato in modo chiaro e definitivo il desiderio di giocare per Cristian Chivu – l’Inter non intende esplorare piste alternative. Agire diversamente, sottolineano in società, sarebbe scorretto nei confronti di un professionista che si è esposto senza esitazioni pur di vestire la maglia nerazzurra.


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